«Solo un sistema di mobilità integrato può garantire lo sviluppo economico del territorio». Luciano Sandonà ne è pienamente consapevole. Di più: ne è convinto. Il Consigliere regionale – Presidente della I Commissione, politiche istituzionali, politiche dell’Unione europea e relazioni internazionali, politiche di bilancio e di programmazione – non a caso è, assieme a Confapi Padova, tra i promotori del convegno “Alta Padovana: le strade che creano sviluppo”, in programma lunedì 16 giugno, alle ore 17.30, nella Sala Consiliare di viale Camerini 3 - Piazzola sul Brenta.
Il convegno affronta un tema cruciale per il nostro territorio. Perché è importante dibatterne?
«Partiamo da un presupposto: Padova conta su una posizione baricentrica in Veneto. Da qui passano tutti i collegamenti stradali e ferroviari, tanto che, facendo un parallelo con la vicina Emilia Romagna, potremmo definirla come la Bologna della nostra regione. E l’Alta Padovana, in particolare, collegandosi alla città e alla sua zona industriale, e avendo poi sbocco sulla Pedemontana, presenta un asse Est-Ovest di importanza fondamentale per la mobilità del territorio. Ecco, allora, che questo convegno rappresenta un’occasione fondamentale per riflettere sulle sfide e le opportunità che abbiamo davanti. La viabilità è un tema centrale per lo sviluppo economico e sociale della nostra regione».
Quali sono, secondo lei, le principali criticità che il nostro territorio sta affrontando in relazione alla viabilità?
«Sono molteplici. La Strada Pedemontana Veneta è diventate uno sbocco imprescindibile per Padova e per l’Alta, ma, in queste condizioni, è difficile che i collegamenti siano fluidi. La Valsugana, progettata decenni fa, non risponde più alle esigenze attuali di mobilità. La Statale 308, conosciuta come Nuova Strada del Santo, l’arteria strategica che collega Padova a Treviso, è soggetta a problemi in parte analoghi, sia pure in una situazione diversa. Interventi strutturali più ampi possono garantire una viabilità più efficiente e sicura».
Per quanto riguarda la Valsugana - asse viario che ogni giorno viene percorso una media di 40 mila mezzi tra Limena e Cittadella - si attende il passaggio a statale.
«Il traffico è aumentato con l’apertura della Pedemontana e il casello di Bassano. Oltre a garantire la sicurezza è necessario favorire gli imprenditori, che in questo territorio producono uno dei Pil più alti d’Italia: lungo la Valsugana si sviluppano diverse zone industriali e i rallentamenti causati dal traffico hanno un ripercussione anche economica».
Però se ne discute da molto.
«Il problema c’è e bisogna portarlo all’attenzione generale, senza stancarsi di farlo. È fondamentale investire in infrastrutture moderne e sostenibili sull’asse portante e questo proprio perché i cambiamenti che la provincia di Padova sta attraversando ci impongono di farlo. Se vogliamo evitare la paralisi del traffico, dobbiamo accelerare questi progetti e garantire risorse adeguate. Inoltre, è essenziale coinvolgere i cittadini e le amministrazioni locali per trovare soluzioni condivise».
Guardando al futuro, quali risultati spera di ottenere nei prossimi anni?
«Il nostro obiettivo principale è costruire un territorio più sostenibile e competitivo. Ci auguriamo di vedere progressi concreti nei settori chiave, che passano anche da un miglioramento delle infrastrutture. Con il lavoro di tutti, possiamo raggiungere traguardi importanti. Ma solo con impegno e collaborazione possiamo affrontare le sfide e cogliere le opportunità. L’ascolto e la condivisione di idee sono la chiave per un progresso vero e duraturo. Ecco le ragioni del convegno».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova