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BERGAMIN: «SARA’ UNA RIVOLUZIONE MA SIAMO PRONTI» - Intervista al presidente del Padova

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Intervista esclusiva all’uomo che ha riportato Padova nel calcio professionistico: «Curva vicina al campo e recupero del nome storico per la prossima stagione»

Le curve sono nel destino di Giuseppe Bergamin. Quelle delicate del vetro, che lavora la sua azienda, la Sunglass di Villafranca, e quelle degli stadi. Perché Bergamin, presidente di Biancoscudati Padova, è l’uomo che ha riportato la città del Santo nel calcio professionistico. La promozione matematica è arrivata con la vittoria per 2-1 colta domenica scorsa a Legnago, scorribanda esterna che ha coronato una cavalcata trionfale a suon di gol. Dopo aver riacquistato la speranza il 24 luglio 2014, con la costituzione della nuova società ripartita dai dilettanti, domenica il calcio a Padova si è infatti ripreso definitivamente anche la dignità. Ci sono voluti 269 giorni per mettere una pietra tombale sul recente passato, stabilendo il record di vittorie in 105 anni di storia (25) e raggiungendo i 78 punti in 31 gare, 2.51 di media, la migliore di tutti i campionati, dalla Serie A ai dilettanti.

Bergamin, e adesso?
«E adesso pensiamo alla prossima stagione. Che sarà sicuramente diversa, sia da un punto di vista tecnico che da quello economico finanziario, perché col passaggio dallo sport dilettantistico a quello professionistico non solo si ha un balzo legato al livello del gioco ma anche per quanto concerne la gestione della società. Cambiano le formule dei contratti e aumentano i controlli, diventa necessario avere una società più strutturata. Ovviamente sinora abbiamo pensato al campionato in corso, ma sappiamo cosa ci aspetta».

Aumenteranno i costi di gestione?
«Sì, è presto per sbilanciarsi, ma credo che saliranno almeno del 50%».

Arriveranno nuovi soci?
«E’ chiaro che siamo aperti a ingressi di altre persone e sponsor e stiamo lavorando in questa direzione. Questo non significa che siamo aperti a tutti. Chi vorrà darci una mano dovrà rispondere a un identikit preciso: essere appassionato di calcio e condividere i nostri progetti. Per ora ci sono dei contatti, che speriamo vadano a buon fine: non vorrei fare le cose all’ultimo momento, preferisco pensarci per tempo per sbagliare il meno possibile».

Apriamo il capitolo Stadio Euganeo: il Comune ha messo in bilancio 250 mila euro per lo spostamento della curva sud a ridosso del terreno di gioco. Quando partiranno i lavori?
«Il sindaco Bitonci, presente alla festa promozione di domenica sera in piazza delle Erbe, ci ha detto che l’amministrazione sta approntando in questi giorni il planning di intervento. I lavori potrebbero iniziare già in estate e lo stadio essere pronto già per l’inizio della prossima stagione».

E la “base” per il lavoro di tutti i giorni, rimarrà al centro sportivo della Guizza?
«Ci piacerebbe avere una “casa” nostra, ma per il momento la soluzione più probabile resta quella. Va detto che non ci sono problemi di fondo, ma occorre ricordare che il Centro Geremia è del Petrarca. Al momento, escludo invece un ritorno al Bresseo».

La società si chiama Biancoscudati Padova, ma la precedente gestione ha raggiunto un accordo con i creditori, evitando il fallimento, e col Comune (320 mila euro di debito per l’affitto dell’Euganeo e altro). Un passo avanti che spalanca nuove prospettive, come la restituzione del logo, dei trofei e del titolo sportivo. Torneremo al vecchio, amato Calcio Padova, quello che con Nereo Rocco si arrampicò fino al terzo posto della Serie A e che fu la culla calcistica di Alessandro Del Piero?
«Lo posso confermare, già nella prossima stagione torneremo a chiamarci Calcio Padova. Ci sono solo da risolvere alcune questioni burocratiche, come la ratifica da parte della Lega, ma non credo che dovremo attendere tantissimo».

Lei proprietario della Sunglass, azienda di Villafranca che impiega 73 persone (delle quali una ventina tra ingegneri e architetti) e che è leader nella produzione del vetro curvo, con un fatturato annuo un fatturato superiore ai 20 milioni di euro. L’attività è in forte ascesa e fra le realizzazioni si contano la Gigantesca Ruota panoramica di Londra e la Biosfera di Genova. Come riesce a conciliare l’impegno sportivo a quello di imprenditore?

«Ci riesco perché bisogna farlo e di certo non trascurerò l’azienda, neanche in Lega Pro. Diciamo, però, che se le giornate avessero qualche ora in più delle solite 24 non mi dispiacerebbe».

Diego Zilio
Ufficio stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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