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CINQUE DOMANDE PER RILANCIARE L’ECONOMIA PADOVANA: I CANDIDATI SINDACO RISPONDONO A CONFAPI

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Confapi Padova ha intervistato i candidati sindaco Ivo Rossi, Maurizio Saia, Massimo Bitonci, Giuliano Altavilla e Francesco Fiore, ponendo 5 domande fondamentali per il mondo dell’impresa, con particolare attenzione ai temi del lavoro, della pressione fiscale e dello sviluppo urbanistico. Ecco le loro risposte.

Cinque domande, fondamentali per il futuro della città. In vista delle elezioni amministrative del 25 maggio, Confapi Padova ha interpellato i principali candidati al ruolo di sindaco della città: Ivo Rossi (sindaco reggente uscente e candidato del centrosinistra), Maurizio Saia (ex assessore alla sicurezza della giunta Destro ed ex parlamentare, candidato del centrodestra), Massimo Bitonci (capogruppo in Senato del Carroccio ed ex sindaco di Cittadella), Giuliano Altavilla (consulente informatico per un gruppo assicurativo, sostenuto dal Movimento 5 Stelle), e Francesco Fiore (ingegnere e manager di un’azienda di energie rinnovabili, sostenuto da tre liste civiche). Confapi li ha invitati a rispondere a una serie di domande legate al mondo dell’impresa: dal modo in cui è possibile rilanciare l’economia del territorio, alla posizione sulla Iuc, sull’aggregazione fra Interporto e Zip, su auditorium e centro congressi e sul nuovo polo ospedaliero.

Al primo punto il rilancio dell’economia a fronte dei dati drammatici relativi al numero delle aziende fallite in provincia: 1.160 negli ultimi cinque anni. Il sindaco reggente Ivo Rossi, in continuità con l’azione svolta dall’amministrazione comunale in questi anni, punta alla creazione di «uno sportello per favorire gli investimenti di imprenditori locali e stranieri», dando particolare rilievo «all’economia del turismo e dei grandi eventi in città, che portano un indotto sul territorio di circa 80 milioni di euro». Per Maurizio Saia il primo passo deve essere quello di «abbassare le tariffe energetiche e realizzare spazi comunali di co-working a prezzi calmierati». Per Massimo Bitonci si deve partire dalla «lotta all’abusivismo commerciale e produttivo e da un taglio dell’aliquota Irpef, oggi a livelli da primato italiano». Giuliano Altavilla valuterà’ invece «azioni sinergiche concertate con i protagonisti dell’imprenditoria e le forze sociali». Per Francesco Fiore «occorre definire di un piano strutturato che riguardi nuove tecnologie e nuovi modelli di sviluppo, da cui nei prossimi anni proverrà’ il 70% dei posti di lavoro. E va istituito un fondo ad azionariato popolare locale promosso dal Comune».

Tutti i candidati si impegnano a scongiurare l’ulteriore aggravio di imposte locali sulle attività produttive per effetto della Iuc, l’Imposta unica comunale. Rossi sottolinea come già nel 2013 la sua amministrazione «abbia destinato 500mila euro per lo sgravio della Tares e come la pressione fiscale si diminuita di 50 euro per ogni padovano». Saia rilancia «con l’abbassamento anche dell’Imu, e con aiuti fiscali per le aziende in difficoltà». Bitonci sottolinea che per operare il taglio sarà prioritario agire «sulla spending review del Comune, in modo da poter anche abbassare l’aliquota Irpef». Altavilla è il più prudente: «Prima va fatta una verifica del bilancio cittadino per recuperare le risorse finanziarie necessarie». Fiore evidenzia come per riuscirci si dovrà partire dalla lotta all’evasione fiscale: «l’anno scorso sono stati recuperati 160 mila euro. Secondo le stime Istat, invece, sono almeno 10 i milioni recuperabili».

Pur con gli opportuni distinguo è opinione generale, trasversale agli schieramenti, che si debba procedere all’aggregazione fra Interporto Padova Spa e Consorzio Zona industriale, valorizzando «una realtà che può essere collante tra il mondo produttivo e il mondo della formazione, della ricerca e dell’innovazione, a partire dall’Università», per usare le parole di Rossi. Saia sottolinea come «creare una sola struttura comporterebbe un taglio di poltrone e quindi di costi». Per Bitonci «l’attenzione ai lavoratori e ai livelli occupazionali deve comunque essere garantita». Per Altavilla va fatto «ogni sforzo possibile per superare l’attuale stallo». Fiore, in particolare, propone un cambio di ragione sociale e una amministrazione meno politicizzata e più imprenditoriale».

Le ultime due domande poste ai candidati sindaco hanno riguardato tre snodi cruciali, su cui si discute da tempo: il centro congressi, l’auditorium e il nuovo polo ospedaliero padovano, la cui realizzazione costerebbe circa 650 milioni di euro. Rossi evidenzia «le potenziali ricadute del nuovo polo congressuale in Fiera, in grado di richiamare migliaia di professionisti, esperti, consulenti e turisti di tipo business». Per l’auditorium la sede individuata, in accordo con la Fondazione Cariparo, «è Palazzo Foscarini», mentre per il nuovo ospedale, l’area è quella di Padova Ovest. «Se tecnicamente ancora possibile», Saia valuta di «unire centro congressi e auditorium per rendere più semplice la loro gestione». E per il futuro dell’ospedale propone di «indire un referendum». Bitonci  è favorevole a un centro congressi e sala auditorium da 2.000 posti in Fiera». Mentre sulla questione ospedale la posizione adottata dal suo schieramento si può riassumere così: «Sì all’ampliamento del Monoblocco ma no al nuovo ospedale in zona stadio Euganeo». Per Altavilla ogni futuro intervento va valutato alla luce «della sostenibilità economica permessa dal bilancio comunale», mentre il nuovo ospedale a Padova Ovest «è una soluzione troppo rischiosa a livello economico«. Lo sottolinea anche Fiore, «anche perché l’esperienza veneta del project financing ospedaliero non è certo positiva», aggiungendo che «l’auditorium va costruito in Piazza Eremitani, il centro congressi in Fiera».

«Abbiamo voluto realizzare queste interviste per fare chiarezza intorno ai punti che più da vicino riguardano imprese, mondo del lavoro e pressione fiscale, temi da cui non si può prescindere per il rilancio del territorio» spiega Davide D’Onofrio, direttore di Confapi Padova, Associazione delle piccole e medie industrie della provincia. «Gli imprenditori padovani chiedono ora ai concittadini candidati sindaco di farsi loro garanti del rispetto degli impegni presi in campagna elettorale. Chi ha responsabilità di impresa distingue meglio di altri un impegno serio e credibile: questo è anche il nostro modo per dire ai candidati sindaco e ai candidati consiglieri che rimarremo vigili, monitorando quanto sarà messo in pratica rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale».

CONSULTA LA RASSEGNA STAMPA:

"MENO COSTI PUBBLICI, PIU' RISORSE ALLE IMPRESE" -

IL GAZZETTINO 15 MAGGIO 2014

FUSIONE INTERPORTO-ZIP: ARRIVA UN SI' BIPARTISAN -

IL MATTINO 15 MAGGIO 2014

CINQUE DOMANDE PER RILANCIARE L'ECONOMIA PADOVANA:

I CANDIDATI SINDACO RISPONDONO A CONFAPI -

ABC VENETO 14 MAGGIO 2014

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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