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«COVID, SIAMO ANCORA IN UNO STATO DI EMERGENZA. E AI DATORI DI LAVORO DICO: SIATE RIGOROSI NEI CONTROLLI, PERCHÉ STATE APRENDO LE PORTE DI CASA VOSTRA»

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L’appello di Ivana Simoncello (Direttore del Dipartimento di Prevenzione Ulss 6) nel corso del webinar “Green pass in azienda, cosa cambia per imprese e lavoratori dal 15 ottobre”, organizzato da Confapi Padova.

 

Un tema sentito e divisivo. E la partecipazione al webinar organizzato da Confapi Padova, nutrita come non mai, lo ha attestato. Con Davide De Nuzzo (Medico del Lavoro), Emanuele Carniello (Avvocato, Diritto del Lavoro) e Filippo Griggio (CdL, Area Sindacale Confapi Padova) abbiamo provato a fare chiarezza sul tema. Ecco cosa ci ha detto Ivana Simoncello (Direttore, Dipartimento di Prevenzione Ulss 6).

«La prima cosa di cui tener conto è che il Green pass viene rilasciato attraverso tre strade: aver fatto la vaccinazione anti Covid-19 (in Italia viene emessa sia alla prima dose sia al completamento del ciclo vaccinale), oppure essere negativi al test antigenico rapido nelle ultime 48 ore o al test molecolare nelle ultime 72 ore o, infine, essere guariti dal Covid-19 negli ultimi sei mesi».

Ai datori di lavoro che devono eseguire i controlli cosa si sente di dire?

«In questo particolare momento storico quello che dico è di cercare di essere quanto più ligi possibili. Il datore di lavoro, oltretutto, se apre le porte della sua azienda di fatto apre le porte di casa sua e quindi è giusto che sia rigoroso, facendo tutte le verifiche opportune anche con controlli a campione, “random”. Siamo ancora in uno stato di estrema emergenza, non dimentichiamolo. Nella nostra Azienda Euganea abbiamo ancora aree che definirei di “zona rossa”, perché con un basso numero di vaccinati. Sono aree che conosciamo perché i medesimi problemi si presentano solitamente per le coperture pediatriche. Ora, visto che in Italia non siamo riusciti a vaccinare la percentuale di persone che ci si aspettava, il legislatore ha deciso di porre una serie di paletti, giusti o sbagliati che siano. Ci sono e vanno rispettati, perché dobbiamo renderci conto che abbiamo a che fare con una pandemia, non dimentichiamolo mai».

A chi obietta che il Green pass è contrario alla libertà di scelta cosa risponde?

«Personalmente, io accetto solo sino a un certo punto chi parla di libera scelta per quanto riguarda questo tema, perché questa presunta libertà va in contrasto con quella degli altri di essere salvaguardati. Abbiamo avuto picchi di decessi che non si erano mai visti. Le donne in gravidanza e i bambini nelle stagioni precedenti non risultavano positivi al Covid, ora succede. C’è chi osserva: ma c’è chi si ammala anche se vaccinato. Ecco, a loro o rispondo: sì, accade, ma in forma più lieve. I ricoveri ospedalieri, non a caso, riguardano esclusivamente persone non vaccinate».

Come si deve comportare il datore di lavoro con chi, per motivi di salute, è esentato dalla vaccinazione?

«Tengo a precisare che le esenzioni sono pochissime. In questi mesi abbiamo vaccinato persone anziane, trapiantati, soggetti fragili. Sono praticamente nulle le possibilità di ovviare al Green pass tramite esenzione. Così come non è nemmeno possibile accampare scuse del tipo: non sono riuscito a vaccinarmi perché non c’erano posti liberi nei centri. È comunque un’area grigia di cui occorre occuparsi: la norma dice che con una certificazione di esenzione si può entrare in azienda, ma se volete la mia opinione, tutto ciò è un controsenso, perché basterebbe che queste persone si sottoponessero al tampone che, peraltro, per loro è gratuito».

Come mai la somministrazione è rimasta perlopiù limitata ai centri vaccinali, chiamati a un super lavoro negli scorsi mesi?

«I vaccini anti-Covid hanno problemi di conservazione e diluizione, sono diversi dai comuni vaccini antiinfluenzali. Ci sono aspetti tecnici che hanno reso difficili allargare la possibilità di somministrare anche a medici e farmacie. Per ovviare a questi inconvenienti non a caso i centri vaccinali sono stati tenuti aperti anche in giorni festivi e in orari extra-lavorativi, proprio per poter raggiungere quante più persone possibili».

Per richiedere il materiale relativo al convegno contattaci!

Con l’occasione vi segnaliamo che i relatori, Filippo Griggio, Davide De Nuzzo ed Emanuele Carniello costituiranno un gruppo di lavoro a disposizione delle aziende associate per ogni necessaria assistenza si dovesse rendere necessaria.

 

Confapi Padova

Tel. 049 8072273

info@confapi.padova.it

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