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Def 2015: Audizione di CONFAPI

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L'intervento del direttore della Confederazione nazionale Massimo Maria Amorosini

L’audizione al Senato sul Documento Economico Finanziario 2015, a cui CONFAPI ha partecipato la scorsa settimana, mi offre lo spunto per alcune interessanti riflessioni su argomenti di grande interesse per le PMI. Come io stesso ho evidenziato nel corso dell’audizione, il contributo di CONFAPI vuole garantire una maggiore rappresentanza delle PMI chiamate a competere su un mercato nazionale ed internazionale oramai strutturalmente modificato nei suoi aspetti dimensionali e finanziari, nonché nella tipologia della domanda e dell’offerta.

Come evidenziato nel testo del DEF 2015, l’ultimo trimestre del 2014 sembra segnare per l’Italia l’uscita dal periodo di recessione dopo una crisi molto grave e prolungata che ha attanagliato tutto il sistema produttivo e che non ha risparmiato affatto il comparto manifatturiero, anzi l’ha colpito duramente.

Dall’ultima indagine congiunturale della CONFAPI, che fotografa l’andamento dei principali indicatori economici del secondo semestre del 2014 e le aspettative degli imprenditori per il semestre in corso, si evince che le evidenze macroeconomiche riferite al nostro Paese rilevano un’elevata fragilità del nostro tessuto produttivo. Data la natura ed il ruolo delle Piccole e Medie Imprese che Confapi rappresenta, l’intervento di CONFAPI si è concentrato maggiormente sull’analisi del Programma Nazionale di Riforma del Documento Economico e Finanziario.

Il DEF 2015 rappresenta da parte del Governo un percorso di continuità rispetto alle misure varate nel corso del 2014.

CONFAPI a riguardo ha espresso vivo apprezzamento per la completa attuazione delle misure previste dalla nuova “Legge Sabatini”. Positivo l’aumento della dotazione delle risorse per la misura con la Legge di Stabilità 2015 e l’introduzione del ricorso facoltativo alla provvista della Cassa Depositi e Prestiti, come già richiesto in passato dalla Confederazione.

Sempre con riferimento a misure per il rilancio degli investimenti in favore delle PMI, la Confapi ha sottolineato come la legge 21 febbraio 2014, n. 9 (piano “destinazione Italia”) prevede all’art. 6 la concessione di contributi sotto forma di buoni (voucher) a sostegno della digitalizzazione delle imprese. Allo stato attuale, manca tra i decreti attuativi quello riferito alle risorse da mettere a disposizione per la misura, sul quale occorrerebbe quanto prima una rapida definizione.

Il Governo intende, inoltre, entro settembre 2015, promuovere una piattaforma nazionale di investimenti pubblico-privati per progetti integrati di Smart cities che dovrebbero avere un significativo impatto su crescita, competitività e occupazione.

Confapi a riguardo ha sottolineato l’importanza di tener ben presente quella che è la struttura del nostro tessuto economico produttivo, auspicando che le misure che verranno varate siano facilmente fruibili e di impatto per le piccole e medie imprese.

Leggi l'intero intervento relativo all'audizione in Senato di Confapi

Guarda il video dell'intervento del direttore Massimo Maria Amorosini


Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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