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«DICO SÌ AI VACCINI IN AZIENDA, A CONDIZIONE CHE CI ARRIVINO»

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Intervista all’assessore alla Sanità della Regione Manuela Lanzarin: «Da lunedì 8 marzo al via la campagna per i soggetti “fragili”». Rt a 1,12, Veneto a rischio arancione

«Sì ai vaccini in azienda». Manuela Lanzarin, Assessore regionale alla Sanità, nelle scorse settimane ha avuto modo di confrontarsi con il presidente nazionale della Confederazione Maurizio Casasco su un tema così importante per il mondo del lavoro. Con lei abbiamo fatto il punto sulla situazione in Veneto, dove l'indice Rt è salito a 1,12: le prossime tappe della campagna anti-Covid e la questione scuola.

«Schierare in campo tutte le forze disponibili tramite accordi specifici con le categorie economiche è fondamentale per raggiungere l’obiettivo di mettere in sicurezza il prima possibile tutto il territorio veneto», sottolinea l’Assessore per quanto riguarda la proposta lanciata da Confapi. «Il nucleo di questo protocollo è la possibilità di erogare la vaccinazione direttamente nelle aziende tramite i medici del lavoro. In questo modo cercheremo di aumentare il più possibile la platea dei vaccinati coprendo il maggior numero di persone nel minor tempo possibile. Ciò, naturalmente, a condizione che ci vengano forniti i vaccini necessari».

LE PROSSIME TAPPE

Il direttore della sanità veneta Luciano Flor, ha di recente dichiarato che «Abbiamo fatto scorta in base ai vaccini arrivati finora, d’ora in avanti possiamo pensare di accelerare molto perché abbiamo accantonato e ora abbiamo la certezza che se non arrivassero i vaccini per tre settimane possiamo garantire comunque la seconda dose. Di qui a fine marzo somministreremo circa 370.000 dosi». Già, ma quali sono i prossimi passi in programma in Veneto?

«Abbiamo chiesto alle Ulss di dare il via dalla prossima settimana al ricongiungimento delle coorti over 80. Noi siamo partiti con i nati nel '39, '40 e '41, però contemporaneamente vogliamo portare avanti anche la vaccinazione dei più anziani. Quindi dalla prossima settimana partiremo anche con gli ultracentenari. Continua la vaccinazione degli operatori scolastici e delle forze dell’ordine e presto cominceremo la somministrazione anche tra i cittadini con patologie particolari (i malati oncologici, i malati di fibrosi cistica e coloro che sono in lista d'attesa o si devono sottoporre a trapianto), i quali saranno vaccinati nei centri di riferimento regionale. E al momento ancora non abbiamo ricevuto indicazioni sulla possibilità di utilizzare solo una dose di vaccino, senza richiamo, per coloro che sono stati infettati dal coronavirus e sono guariti».

PREOCCUPANO LE VARIANTI

L'Rt, ovvero l'indice di contagio della regione, giovedì 4 marzo ha superato la soglia critica assestandosi a 1,12. Anche l'incidenza dei casi spinge la regione in fascia arancione: attualmente sono 151,3 ogni 100mila abitanti. Soltanto le ospedalizzazioni in Veneto non hanno ancora tassi elevatissimi: i malati in area non critica rappresentano infatti il 12% dei ricoverati, quelli in terapia intensiva il 14%. «Anche se lenta, c'è una ripresa dei ricoveri in terapia intensiva», ha aggiunto l'assessore regionale alla sanità. «Il virus continua a circolare. La risalita di contagi e ricoveri è ancora contenuta, ma ci preoccupa e ci tiene in allerta. All'inizio dell'incontro con il Governo dell’altro giorno è stata fatta una panoramica sulla presenza delle varianti del coronavirus in Italia. La variante inglese ha una circolazione superiore al 50%, quella brasiliana oscilla tra 25% e 30% ed è presente soprattutto nel Centro Italia, più ridotta la presenza della variante sudafricana. Tutte però destano preoccupazione».

LA QUESTIONE SCUOLA

Tra gli argomenti discussi nel recente vertice tra Stato ed Enti Locali c'è la scuola, ma l'assessore Lanzarin non ha potuto fornire novità. «Abbiamo più volte sottolineato le nostre preoccupazioni per alcuni focolai e sentiamo la necessità di avere indicazioni precise dal comitato tecnico-scientifico», dichiara Lanzarin. Chiudere la scuola «è una sconfitta» e «chi protesta sull'eventuale chiusura ha ragione da vendere, ma di fronte a questa tragedia abbiamo l'obbligo di essere obiettivi», ha ricordato mercoledì 3 marzo il governatore Zaia, che l’ha affiancata in conferenza stampa. Di fatto, già nei prossimi giorni (ma non prima dell'entrata in vigore del nuovo Dpcm, quindi da lunedì 8 marzo) la Regione procederà con chiusure chirurgiche dei plessi scolastici nei Comuni che presenteranno un'incidenza di positivi superiore a 250 ogni 100mila abitanti».

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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