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ELEZIONI 2018, TUTTE LE PROMESSE DEI PARTITI

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Se c’è un campo dove i partiti non conoscono limiti nelle promesse elettorali è quello del fisco. Ma quanto c’è di credibile in esse e quanto di propaganda? Fabbrica Padova ha preso nota di quanto è stato inserito nei programmi elettorali di Centrodestra, LeU, M5S e Partito Democratico.

 

CENTRO DESTRA (FORZA ITALIA, LEGA, FRATELLI D’ITALIA)

  • Flat tax: aliquota fiscale unica per famiglie e imprese e introduzione del principio del divieto di tassazione in assenza di reddito. Prevede una no tax area e deduzioni a esenzione totale dei redditi bassi e a garanzia della progressività dell’imposta. Verrà facilitato l’accesso al credito per le piccole e medie imprese.
  • Abolizione Irap, tasse su successioni e donazioni e bollo prima auto.
  • Chiusura effettiva di Equitalia, con libertà per gli Enti locali di decidere i metodi di riscossione e abolizione del limite all’uso del contante.
  • Piano per il Sud: sviluppo infrastrutturale e industriale del Mezzogiorno, uso più efficiente dei fondi europei.
  • Meno vincoli dall’Europa. Un’Unione europea dove sia sancita la prevalenza della Costituzione italiana sul diritto comunitario. Propone anche una revisione dei trattati europei.
  • Piano di sostegno ai cittadini italiani in condizione di estrema indigenza, aumento delle pensioni minime e pensioni alle mamme.
  • Azzeramento della legge Fornero e di nuova riforma previdenziale economicamente e socialmente sostenibile.
  • Più sostegno alla famiglia. Piano straordinario per la natalità con asili nido gratuiti e assegni familiari più che proporzionali al numero dei figli, la tutela del lavoro delle giovani madri e l’obiettivo di piena occupazione per i giovani attraverso stage, lavoro e formazione.
  • Sul tema dell’istruzione, il Centro Destra sostiene l’incentivazione della competizione pubblico-privato a parità di standard, propone un piano di edilizia scolastica e l’azzeramento del precariato nel settore.
  • Più autonomie territoriali. Elezione diretta del Presidente della Repubblica, rafforzamento delle autonomie locali e l’istituzione di un modello di federalismo responsabile che armonizzi la maggiore autonomia prevista dal titolo V della Costituzione.
  • Tecnologie, cultura e turismo. Tutela dell’ambiente. Efficientamento energetico. L’ultimo punto del programma prevede un piano di ristrutturazione delle tecnostrutture e migliore utilizzo delle risorse per le nuove tecnologie per tutto il sistema delle imprese, con particolare riferimento alle piccole e medie. Viene proposto il sostegno alle start-up innovative, anche attraverso la semplificazione del crowdfunding, e alle energie rinnovabili.

 

MOVIMENTO 5 STELLE

  • Via subito a 400 leggi: stop alla giungla delle leggi, meno burocrazia per imprese e cittadini.
  • Reddito di cittadinanza fino a 780 euro.
  • Pensione di cittadinanza, pensione minima di 780 euro netti al mese a tutti i pensionati.
  • Tasse: riduzione delle aliquote Irpef, niente tasse per redditi fino a 10 mila euro, manovra choc per le piccole e medie imprese: riduzione del cuneo fiscale e riduzione drastica dell’Irap, abolizione reale degli studi di settore, dello split payment, dello spesometro e di Equitalia, inversione dell’onere della prova.
  • Tagli agli sprechi e ai costi della politica: stop a pensioni d’oro, vitalizi, privilegi, sprechi della politica e opere inutili. Riorganizzazione delle partecipate, spending review della spesa improduttiva.
  • Sicurezza e legalità: 10 mila nuove assunzioni nelle forze dell’ordine e due nuove carceri.
  • Tutela dei risparmi dei cittadini: risarcimenti ai risparmiatori truffati, creazione della Procura nazionale per i reati bancari, riforma bancaria Glass Steagall act contro le speculazioni.
  • Sanità: aumento delle risorse per la Sanità Pubblica.
  • Aiuti alle famiglie con i figli con 17 miliardi di euro: applicazione del modello francese, rimborsi per asili nido, pannolini e baby sitter, introduzione iva agevolata per prodotti neonatali, per l’infanzia e per la terza età e innalzamento importo detraibile per assunzione di colf e badanti.
  • Banca pubblica per gli investimenti: creazione di una Banca pubblica per gli investimenti per piccole imprese, agricoltori e famiglie.
  • Green economy: Italia 100% rinnovabile, 200 mila posti di lavoro da economia del riciclo rifiuti, 17 mila nuovi posti di lavoro per ogni miliardo di euro investito nelle rinnovabili e nell’efficienza energetica, uscita dal petrolio entro il 2050, un milione di auto elettriche.
  • Riduzione del rapporto debito pubblico/Pil di 40 punti in 10 anni: maggiori investimenti in deficit, ad alto moltiplicatore e con maggiore occupazione, riduzione spese improduttive, tagli agli sprechi, lotta alla grande evasione fiscale.
  • Superamento della cosiddetta buona scuola: piano assunzioni razionale in base al fabbisogno delle scuole, incremento spesa pubblica per istruzione scolastica, abolizione del precariato.
  • Valorizzazione e tutela del made in Italy: Italia.it diventa la piattaforma e-commerce per i prodotti made in Italy nel mondo.
  • Investimenti produttivi: 50 miliardi in settori quali innovazione, energie rinnovabili, manutenzione del territorio, contrasto al dissesto idrogeologico, adeguamento sismico, banda ultra larga, mobilità elettrica.
  • Superamento della Legge Fornero: introduzione Quota 100 e Quota 41, staffetta generazionale e categorie usuranti.

 

PARTITO DEMOCRATICO

  • Discesa del debito pubblico fino a 100% del Pil in dieci anni, nel prossimo decennio: con una crescita minima dell’1,5% e un’inflazione del 2%, l’avanzo primario sarà stabile intorno al 2% e soprattutto l’indebitamento passerà dall’attuale 130 del Pil a un 100 secco.
  • Sgravi Irpef alle famiglie. Proposto un sistema di detrazione universale: l’estensione degli 80 euro per farne beneficiare le famiglie con figli a carico, compresi lavoratori autonomi e incapienti. Si tratta di un unico sostegno alle famiglie: in dettaglio sarà pari a 240 euro per ogni figlio da zero a tre anni, a 170 euro fino ai 18 anni e ad 80 euro per i figli a carico fino ai 26 anni.
  • Irpef, sarà alleggerita l’aliquota mediana, quella al 38% per i redditi tra 28 mila e 55 mila euro, che più colpisce il ceto medio.
  • Riduzioni Ires e Iri. Portare l’aliquota Ires dal 24 al 22%, muovendo di pari passo l'Iri (congelata fino al 2019, a oggi) sulle imprese individuali. Deduzioni per chi investe in tecnologia sull’onda del piano industria 4.0 lanciato da Calenda.
  • Reddito di inclusione sociale fino a 534 euro per chi ne ha più bisogno.
  • Bonus per la famiglia, bonus bebè, asili nido, attuati introducendo un solo strumento, mutuato dalla Francia: la carta universale dei servizi dove confluiscono e vengono arricchiti i servizi agevolati esistenti. Altri 400 euro al mese per ogni figlio per famiglie sotto un certo reddito, 40-50 mila euro. Aumentato del 50% l’accompagnamento per i non autosufficienti, che rispetto al passato sarà calcolato in base alla gravità della malattia.
  • Abolizione canone Rai.
  • Previdenza e lavoro. Il Jobs act non cambia. Il costo del lavoro stabile però verrebbe fatto scendere dal 33 al 29% un punto per anno, a partire dai contratti a tempo indeterminato del Jobs Act. Stretta invece sui contratti a tempo: il limite temporale scende da 36 a 24 mesi. Allo studio un piano per la formazione da finanziare con una cifra tra i 300 e i 500 milioni di euro all’anno.
  • Salario minimo. 9 euro all’ora in quegli ambiti non coperti dai contratti nazionali firmati dalle confederazioni maggioritarie.
  • La legge Fornero non viene toccata, si propone di rendere strutturali alcuni strumenti di flessibilità gratuita a chi ha condizioni di bisogno, come l’ape sociale.
  • Pensione di garanzia per giovani. Assegno minimo per i giovani con almeno 20 anni di contributi (aggiungere 15 euro per al mese per ogni anno di contributi in più). Agevolare flessibilità in uscita per chi ha 63 anni, con requisiti contributivi.

 

LIBERI E UGUALI

  • Cancellare il Jobs Act e con quella di ripristino integrale dell’articolo 18.
  • Nuove assunzioni nel pubblico impiego.
  • Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, il contrasto dei cosiddetti “falsi contratti part-time”, l’aumento del costo degli straordinari.
  • Disciplinare le nuove forme di occupazione, come quelle con le piattaforme, per proteggere i lavoratori, e promette di prestare particolare attenzione all’occupazione femminile a alla riduzione del divario salariale uomo - donna. In questo ambito fa una proposta.
  • Conciliazione tra lavoro e vita familiare, da garantire attraverso diversi provvedimenti: misure strutturali di sostegno alla genitorialità che superino i vari bonus previsti attualmente, un piano straordinario di investimenti per estendere la possibilità di accedere agli asili nido, l’incentivo a forme di lavoro flessibili come le banche del tempo o il lavoro a distanza, l’estensione del congedo paterno obbligatorio e una maggiore copertura economica del congedo parentale.
  • Abolizione di tutte le tasse universitarie.
  • Tutela del lavoro autonomo e professionale.
  • Porre un limite alla disparità fra compensi dei lavoratori e dei manager anche nel settore privato.
  • “Green New Deal”, serie di provvedimenti per aprire la strada alla riconversione ecologica dell’economia e per creare posti di lavoro: si punterà in particolare sulla messa in sicurezza del territorio, delle scuole, degli ospedali, degli edifici pubblici e delle abitazioni, su energie alternative e risorse idriche.
  • Politiche commerciali: previste sanzioni alle imprese che delocalizzano e si mette in discussione gli accordi internazionali CETA e TTIP.

Fonte dell'infografica: Corriere.it

Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

       

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