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Ritorna a Confapi Padova

«ELEZIONI NAZIONALI E AMMINISTRATIVE: LE ISTITUZIONI ASCOLTINO LE CATEGORIE ECONOMICHE O SAREMO PUNTO E A CAPO»

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L’intervento del presidente di Confapi Padova Carlo Valerio al Gazzettino

In un anno, tra nuove imprese e imprese che hanno chiuso i battenti, se ne sono perse 363, passando dalle 89.494 del 30 settembre 2015 alle 89.131 del 30 settembre 2016 (-0,4%, secondo il Registro imprese della Camera di Commercio). Nello specifico quelle industriali calano dell'1,7%, con una diminuzione consistente nel settore delle costruzioni (-2,4%), mentre nel manifatturiero siamo al -1%. Nel 2008, prima della crisi, Padova contava circa 6 mila imprese in più: 94.842. Una perdita senza precedenti, subita soprattutto sul fronte delle Pmi.

A tracciare il quadro della situazione all'inizio del nuovo anno è Confapi, l'associazione che rappresenta la piccola industria che chiede al Governo interventi concreti sul fronte della fiscalità, tanto per cominciare. «A livello nazionale ora ci troviamo a confrontarci con un Governo in crisi dice Carlo Valerio, presidente provinciale di Confapi -. E non bastasse ciò, a Padova siamo costretti a subire anche le conseguenze del commissariamento della città e di nuove elezioni per la nuova amministrazione. In queste due partite vorremmo essere considerati, chiediamo che le istituzioni ascoltino le istanze e le necessità delle categorie economiche, altrimenti nel giro di un anno saremo punto e a capo».

Nell'ambito del credito, l'insieme degli impieghi vivi destinati alle imprese continua a scendere drasticamente: al 30 giugno 2016 ammontavano a 13,996 miliardi di euro, pari a 747 milioni in meno rispetto ai 14,743 dei dodici mesi precedenti (-5.1%). Allargando il confronto agli ultimi cinque anni, il bilancio è ancor più avvilente. Nel 2012, infatti, il totale degli impieghi vivi sfiorava i 18 miliardi di euro (17,903 per l'esattezza): 3,907 miliardi più di oggi (-21.8%). È come se fosse stato perso più di un miliardo all'anno.

«Dopo quasi un decennio dall'inizio della crisi dice però Carlo Valerio -, è bene ricordare che fare industria a Padova è ancora possibile. Lo dimostrano migliaia di imprenditori che quotidianamente animano le oltre 3.500 imprese esportatrici tra le oltre 10.000 attività manifatturiere presenti sul territorio».

La provincia rimane comunque al primo posto nel Veneto, potendo contare sul 20,3% delle 436.836 imprese operative in regione, e al 9° in Italia (1,7% su un totale nazionale di 5.153.222 unità). Nel complesso, il 28,4% delle imprese padovane sono attive nel settore industria, il 60,5% nel terziario. La nota positiva è quella dell'export: +5,6% al 30 giugno 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, il risultato migliore degli ultimi 4 anni, che pone la provincia al primo posto nel Veneto e riflette la crescita delle vendite sui mercati europei, che rimangono la prima destinazione dell'export provinciale con il 71,2% del totale, ma anche dell'Asia e delle Americhe. L'export provinciale nel 1° semestre 2016 raggiunge i 4,5 miliardi.

(Dal Gazzettino di Padova del 25 gennaio 2017, sezione economia, articolo di Eva Franceschini: scarica l'articolo)

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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