Grande partecipazione al convegno promosso da Confapi Padova, UCID e Associazione Migranti Onlus a Palazzo S. Stefano, con l’intervento del Cardinale Fabio Baggio e ospiti internazionali.
Un dialogo profondo e plurale su come l’intelligenza artificiale stia ridefinendo il lavoro, l’impresa e la società. Si è svolto nella Sala Consiliare di Palazzo S. Stefano il convegno “Innovazione di impresa e lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale”, promosso da Confapi Padova e Associazione Migranti Onlus, nell’ambito del ciclo di incontri organizzato da UCID Padova.
A guidare la riflessione è stato il Cardinale Fabio Baggio, Segretario Generale del Centro di Alta Formazione Laudato Si’, che ha posto l’accento sulla necessità di un progresso tecnologico orientato allo sviluppo umano integrale. Riprendendo la nota “Antiqua et nova” del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha sottolineato come esista «una stretta relazione tra intelligenza, compresa quella artificiale, e sviluppo umano integrale», richiamando la responsabilità etica che accompagna ogni innovazione. «La tradizione cristiana considera l’intelligenza un dono essenziale della creazione, da esercitare in modo responsabile e orientato al bene comune», ha affermato, evidenziando come l’intelligenza artificiale, pur essendo frutto della creatività umana, resti confinata all’ambito cognitivo e non possa sostituire la dimensione relazionale, spirituale e incarnata dell’essere umano. Nel suo intervento, il Cardinale ha inoltre sollevato interrogativi cruciali: l’intelligenza artificiale assiste o sostituisce l’uomo? È orientata alla giustizia e al bene o risponde solo a logiche funzionaliste? Può assumersi responsabilità morali? Domande che toccano il cuore del dibattito contemporaneo e che impongono una riflessione collettiva sul senso del progresso. «L’accesso ai dati - per quanto vasti - non va confuso con l’intelligenza», ha concluso, «che implica l’apertura della persona alle domande ultime della vita e rispecchia un orientamento verso il Vero e il Buono».
Il convegno ha visto la partecipazione di figure di rilievo provenienti dal mondo accademico, economico e della cooperazione internazionale. Il professor Rupert Younger, Direttore dell’Oxford University Centre for Corporate Reputation, ha esplorato il concetto di reputazione inclusiva, sottolineando come valori umani e sostenibilità siano ormai centrali nell’innovazione d’impresa. Il dottor Giovanni Putoto, responsabile della programmazione e ricerca operativa di Medici con l’Africa CUAMM, ha portato una testimonianza concreta sull’uso dell’intelligenza artificiale nel campo della salute globale, evidenziando il potenziale della tecnologia nel prendersi cura. Il dottor Matteo Boaglio, Head of Institutional Special Projects and Policies di Intesa Sanpaolo, ha analizzato il ruolo dei migranti come ponte per uno sviluppo sostenibile, in un contesto di trasformazione digitale.
La moderazione è stata affidata a Davide D’Onofrio, Direttore di Confapi Padova. Ad aprire i lavori è stato il professor Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cariparo, la cui presenza ha conferito ulteriore autorevolezza all’incontro. Con la sua visione di lungo periodo e il costante impegno per lo sviluppo del territorio, Muraro ha sottolineato l’importanza di un dialogo tra mondi diversi – istituzioni, imprese, accademia e terzo settore – per costruire un futuro in cui l’innovazione tecnologica sia realmente al servizio della persona.
La serata si è conclusa con un momento musicale di grande intensità, grazie al Quintetto Classico e alla pianista Lorella Ruffin, accompagnata dal soprano Anhelina Dolhova. I due artisti hanno presentato in anteprima il brano “Sero Te Amavi”, ispirato alle confessioni di Sant’Agostino, offrendo al pubblico un’esperienza artistica che ha saputo coniugare bellezza e spiritualità.
L’iniziativa conferma l’impegno di Confapi Padova nel promuovere l’innovazione e la crescita delle competenze, sostenendo occasioni di confronto che favoriscano l’incontro tra formazione, impresa e cultura. Un impegno che si traduce nella volontà di contribuire attivamente alla costruzione di un ecosistema territoriale competitivo, inclusivo e lungimirante, capace di affrontare le sfide della trasformazione digitale con responsabilità e visione.
Nella foto (di Irene Cesaro) alcuni momenti del convegno
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova