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CAMISA: «FARÒ DI CONFAPI LA PRIMA ASSOCIAZIONE 5.0: TECNOLOGICA, INTERATTIVA, INNOVATIVA»

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Intervista esclusiva di Confapi Padova al nuovo Presidente nazionale della Confederazione Cristian Camisa: «In questo momento è evidente che la priorità è il caro energia, ma dobbiamo guardare al futuro: velocità di azione, flessibilità e condivisione delle competenze saranno il motore per affrontare le sfide sempre più difficili dei prossimi anni come metaverso, intelligenza artificiale, bilancio e rating di sostenibilità. Padova? La sua business school è un esempio».

 

Presidente Camisa, da poche ore è stato eletto all’unanimità alla guida di Confapi. Succede dopo dieci anni a Maurizio Casasco, che lascia una Confapi diversa e una preziosa eredità.

«Sono onorato, felice e al contempo consapevole di aver ricevuto un’eredità importantissima. Con Maurizio Casasco dal 2012 Confapi ha vissuto una seconda vita, una nuova rinascita. Il mio obiettivo è quello di portare avanti i principi che hanno governato l’azione di questi ultimi dieci anni sotto la sua presidenza: rettitudine, amore per il nostro sistema, pragmatismo, forza delle nostre proposte, orgoglio di appartenenza. Confapi deve continuare a essere, non solo in termini formali ma anche sostanziali, il vero e unico punto di riferimento delle piccole e medie industrie private italiane e bisognerà farlo mettendo impegno e competenze per mantenere fede a questo obiettivo».

Il suo intervento programmatico, di cui ha parlato in Assemblea, si intitola: “Un futuro possibile: tra continuità e innovazione. Italia 2030”. Ce ne può parlare?

«Questo manifesto parte dalla consapevolezza che la continuità, dopo lo straordinario decennio sotto la presidenza Casasco, non è solo un’opportunità ma un dovere. Accanto al concetto di continuità ritengo, però, imprescindibile aggiungere quello di innovazione. L’obiettivo ambizioso è quello di creare la prima associazione 5.0: tecnologica, interattiva, innovativa. Credo che la velocità di azione, la flessibilità, la condivisione delle competenze saranno il motore che ci permetterà di portare innovazione alle nostre piccole e medie industrie per affrontare le sfide sempre più difficili dei prossimi anni. Mi riferisco, ad esempio, a metaverso, intelligenza artificiale, bilancio e rating di sostenibilità. Domani dovremo essere in grado di intercettare le nuove esigenze».

Lei arriva alla presidenza di Confapi in un momento delicatissimo dal punto di vista economico per tutto il Paese. Quale sarà il ruolo di Confapi?

«Abbiamo una grande responsabilità in un momento storico mai forse così complicato per le nostre industrie. Come Confapi porteremo avanti con grande forza le istanze delle imprenditrici e degli imprenditori, staremo loro vicini, saremo il megafono delle loro necessità. La flessibilità tipica del nostro sistema industriale, in cui il 95% delle aziende è sotto i 10 dipendenti, ha permesso all’Italia di ripartire immediatamente nel periodo post Covid, raggiungendo uno dei maggiori tassi di crescita in termini di Pil a livello Europeo: e proprio le imprese del Nord Est, da questo punto di vista, sono un esempio positivo e un traino per l’economia nazionale. Anche oggi, nonostante le mille difficoltà che quotidianamente affrontiamo, la risposta dei nostri imprenditori e la voglia di non arrendersi sono state straordinarie. Il nostro compito sarà di pungolare il governo con proposte pragmatiche e immediate».

Ci può fare qualche esempio?

«In questo momento è evidente che la priorità è il caro energia che sta mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende. Occorre immediatamente arrivare ai crediti di imposta per aziende e fissando come parametro non il valore assoluto di spesa ma quanto incide percentualmente sul fatturato dell’azienda, con premialità aggiuntive per chi non ricorrerà ad ammortizzatori sociali in modo da aiutare concretamente il maggior numero possibile di Pmi. Occorrerà poi rivedere il sistema dell’energy release sia in termini di tempistiche di adesione sia a livello di prezzo oggi fissato a 210 MWH e superiore agli attuali valori di mercato. Più in generale, ritengo che il primo obiettivo sarà dare centralità al nostro mondo anche nelle politiche governative: troppo spesso si prendono a riferimento livelli dimensionali di aziende, nella stesura delle normative, che non sono lo specchio del nostro sistema industriale. Penso che la flessibilità tipica delle Pmi è un grande valore per il sistema Italia: deve solo essere parametrata al periodo storico. Io vedo un futuro in cui le aziende Confapi possono rimanere indipendenti, ma costruendo partnership strategiche, Reti d’impresa, puntando sull’innovazione, per poter offrire sul mercato prodotti e servizi mantenendo però quella flessibilità tipica che è stata il vero motore del nostro sistema industriale negli ultimi decenni».

Nel suo discorso di insediamento lei ha usato spesso i termini “merito” e “competenza”.

«Credo che solo attraverso competenza e merito potremo contribuire fattivamente alla crescita delle nostre imprese e quindi del nostro Paese. Abbiamo l’ambizione di contribuire a creare un sistema Paese in cui il merito, le competenze, in particolar modo quelle delle donne e dei giovani, diventino un valore assoluto da promuovere e incentivare. Partiremo dai più piccoli per insegnare il valore dell’impresa e creare le precondizioni per creare gli imprenditori del futuro. Ricordo, ad esempio, che da presidente provinciale di Confapi creai nel 2016 il primo asilo del territorio, da zero a cinque anni, in lingua inglese attraverso una proficua interazione pubblico-privato. Il motto allora fu: lavoriamo dai più piccoli per avere persone e imprenditori più preparati in futuro. Potenzieremo quindi le opportunità di incontro con le scuole di ogni ordine e grado. Continueremo a lavorare con Università e centri di ricerca per valorizzare il capitale umano di cui le nostre aziende hanno immensamente bisogno: a riguardo proprio Padova, con S.Pa.D.A., rappresenta un esempio efficace di cosa bisogna fare».

La sua elezione è arrivata all’unanimità, un segnale importante.

«Uniti si vince. Confapi ha obiettivi ambiziosi che potranno essere realizzati solo attraverso la grande unità di forze e intenti dimostrati anche nel corso dell’ultima assemblea. Siamo forti del grande lavoro svolto e di una preziosissima eredità, ma nello stesso tempo dobbiamo affrontare con ottimismo nuove e importanti sfide. Confapi dovrà essere la casa del “noi e non dell’io”. Un “noi” - composto e arricchito da ciascuno di noi, dalle nostre imprenditrici e dai nostri imprenditori - che è già ben equipaggiato per portarci dove vogliamo. Con orgoglio di appartenenza e con grande determinazione».

 

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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