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Foodtech, innovazione tecnica e creativa «Così non ci siamo fatti piegare dalla crisi»

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L'azienda di Camposampiero di Stefano e Federico Madrone ha investito in nuove tecnologie per crescere

Ampio servizio del Mattino di Padova per raccontare la storia della FoodTech, descritta come azienda simbolo in grado di reagire alla pandemia rilanciandosi. "Il Covid mette sotto stress la gran parte delle attività economiche del Padovano e il mondo artigiano non fa eccezione. Tra ordinativi che rallentano, difficile approvvigionamento delle materie prime e un accesso più che decuplicato agli ammortizzatori sociali, le piccole e piccolissime imprese non registrano tuttavia un tasso di mortalità particolarmente cresciuto durante i primi tre trimestri dell'anno. E in effetti almeno una parte di questo mondo che è un pezzo importante della nostra economia e un perno della nostra identità culturale sembra avere gli anticorpi per reagire alla crisi grazie a creatività, innovazione, coraggio e voglia di investire. È il caso della Foodtech Srl di Camposampiero pronta a chiudere questo 2020 addirittura con una crescita a doppia cifra (+ 20%) del suo fatturato", racconta il giornalista Riccardo Sandre nell'edizione del 2 gennaio 2021.

"L'azienda di Stefano e Federico Madrone, tra i protagonisti padovani del settore delle macchine per l'industria alimentare di stampo sartoriale, nel 2020 supererà in termini di fatturato i 3 milioni di euro, contro i 2, 5 milioni del 2019. «Abbiamo aperto nel 1994 ma 6 anni fa abbiamo capito una cosa fondamentale» spiega Stefano Madrone, titolare dell'azienda assieme al figlio Federico, associati Cna, «l'industria 4. 0 era alle porte anche nel settore degli impianti per i trattamenti termici, per la cottura e la pastorizzazione degli alimenti. Avevamo qualche soldo da parte, ma anche buona volontà e una certa passione per gli aspetti tecnici del nostro lavoro. E così abbiamo scelto di cambiare investendo in macchinari, tecnologie e formazione. Abbiamo iniziato a proporre ai nostri clienti storici e a quelli nuovi soluzioni dove digitale, sensoristica e connettività la facevano da padrone. Abbiamo lavorato molto, ci siamo fatti le ossa, abbiamo testato i nostri macchinari anche grazie alla disponibilità dei nostri clienti e un po' alla volta abbiamo conquistato quote di mercato, senza fermarci neppure durante il Covid».tecnica e creativitàUn'azienda che ha come partner alcuni dei grandi nomi dell'industria alimentare italiana e internazionale (il 40% del fatturato viene da fuori Italia) e che si presenta come partner tecnologico ai propri clienti. «In sede abbiamo una vera e propria linea produttiva ad alta tecnologia per i test di prodotto dei clienti» spiega Madrone. «Molti vengono con una materia prima, un progetto o semplicemente un'esigenza. Usano le nostre macchine, insieme sviluppiamo un progetto, se necessario lavorando per plasmare le nostre macchine e i nostri impianti sulle loro esigenze. Una modalità che ci garantisce relazioni molto solide con i clienti. Cerchiamo personale costantemente ma quello che ci manca davvero sono le teste pensanti: non basta essere ingegnere o avere un diploma in tasca. Serve anche la creatività»".

LEGGI L'INTERVISTA A STEFANO MADRONE RACCOLTA PER IL CICLO DI "IMPRESE STRAORDINARIE":

«LA NOSTRA SFIDA? FARE ENTRARE LA TECNOLOGIA NEL CAMPO PIÙ TRADIZIONALE DI TUTTI: LA PASTA»

 

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

 

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