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«IL CALCIO PADOVA È UN PATRIMONIO E VOGLIO ASSICURARMI CHE SIA SOLIDO ANCHE DOPO DI ME»

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Il presidente Roberto Bonetto: «Lo Stadio? Entro settembre ne parleremo con il sindaco»

La questione stadio, il futuro assetto societario, la capacità di coordinare impegno sportivo e lavoro. Con la nuova stagione appena ripartita abbiamo intervistato Roberto Bonetto, presidente del Calcio Padova, approfittando del lancio della campagna Abbonamenti Corporate, appositamente studiata per le aziende.

Presidente, partiamo dalla nuova iniziativa: per le aziende padovane, i pubblici esercenti e per tutti i professionisti sarà possibile acquistare un abbonamento di Tribuna Ovest da dedicare ai propri dipendenti, clienti o fornitori. Per i possessori del pacchetto Corporate, sarà possibile infatti indicare nominativi differenti a ogni gara casalinga, semplicemente scrivendo una mail alla società. (A questo link la pagina del sito della società biancoscudata con tutte le offerte in dettaglio).
«L’idea è nata per rispondere a un’esigenza concreta, emersa dal lavoro del nostro ufficio marketing. Molte delle aziende che abbiamo avvicinato ci hanno risposto che sarebbero state contente di sostenere i colori biancoscudati, ma che operano in campo nazionale o sono orientate all’export, e quindi ha poco senso per loro investire in sponsorizzazioni di livello locale. Con questa iniziativa avranno anche loro la possibilità di offrire un contributo acquistando pacchetti di abbonamenti utilizzabili dai loro fornitori o dai loro dipendenti. A differenza degli abbonamenti veri e propri questi non “scadono”: il meccanismo è simile a quello dei voucher, potranno pertanto essere utilizzati nel corso dell’intera stagione. Crediamo fermamente che le società si costruiscono con il poco di tanti e non con il tanto di pochi, è questo il principio che ha ispirato l'iniziativa».

L’attenzione per il mondo imprenditoriale le deriva anche dalla suaattività. Come riesce a coniugare la guida della finanziaria Thema Italia (che ha sede a Piazzola sul Brenta e interessi nell’energia, nelle calzature sportive e negli immobili, con attività anche in Indonesia) con la passione per il calcio?
«Ci riesco perché mi avvalgo di soci e collaboratori fidati, come mio figlio Edoardo e Moreno Beccaro, che mi danno una grossa mano».

A proposito di soci e Calcio Padova: da alcune settimane si vocifera dell’ingresso di un nuovo partner nel club.

«È in piedi una trattativa importante per l’ingresso di un nuovo socio. Non è né padovano né veneto, ma rappresenta un’azienda di peso. Ci sono dei tempi tecnici da rispettare in questi casi, ma posso già dire che entrerà e che ci darà una mano e che, per il momento, avrà una quota di minoranza. Dico “per il momento” non perché abbia intenzione di farmi da parte, ma perché tengo a sottolineare che il Calcio Padova non è mio, di Bergamin o di chi ci ha preceduto, ma è un patrimonio che ha alle spalle una storia centenaria che va rispettata. I presidenti sono come i giocatori o gli allenatori, prima o poi passano, mentre la storia resterà. Per questo voglio assicurarmi di dare la maggior solidità possibile alla società, rendendola in grado di sostenere anche categorie superiori. Credo che per fine settembre arriveremo alla firma».

Altro capitolo delicato e già al centro della campagna elettorale: lo Stadio Euganeo. Il nuovo assessore allo sport Bonavina ha chiarito che l’ipotesi di un trasferimento al Plebiscito è stata abbandonata una volta per tutte.
«Ho avuto un incontro con il sindaco Giordani un mese fa. Siamo d’accordo che ci risentiremo entro settembre. Al momento il quadro è questo, l’amministrazione ha deciso così. Per quanto riguarda l’Euganeo, lo sapete, ci piacerebbe uno stadio con la curva più vicina al campo e il progetto è quello di inserirne una semimovibile in pista. Ma se non partono i lavori al Colbachini, l’impianto dell’atletica, che potrà tornare a ospitare il Meeting, non possiamo pensare di occupare la pista. Se partiranno in tempi rapidi si può anche ipotizzare che per il prossimo campionato ci sia questo cambiamento, ma al momento non sono ancora iniziati».

In un mondo in cui tanti si trincerano nelle frasi di circostanza ha avuto il merito di parlare chiaramente: vogliamo la promozione. La prima giornata di campionato è stata però da dimenticare, con il 3-0 incassato a Meda, ma alla seconda è arrivato subito il riscatto con il 2-1 al Fano.
«Sì, vogliamo portare il più presto possibile il Biancoscudo tra i cadetti. All’esordio, come si usa dire, abbiamo pestato una… cacca. Ma ci siamo ripresi con la bella vittoria e la bella prestazione contro il Fano, segno che il lavoro paga. La squadra è competitiva, Bisoli, l’allenatore, ha spessore. Non saremo le “corazzate” Venezia e Parma del recente passato, ma partiamo per vincere».

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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