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Il presidente Casasco al Corriere: "Non bastano 80 euro; serve una nuova politica economica europea"

Pubblichiamo l'intervento del presidente di Confapi Maurizio Casasco ospitato dal Corriere della sera di mercoledì 6 luglio, con il titolo "Un aiuto alle piccole e medie imprese".

Caro direttore, leggo sempre con piacere i puntuali interventi del Corriere della Sera in tema di piccole e medie imprese che Confapi rappresenta da 70 anni. In particolare quello di qualche giorno fa a firma di Ferruccio de Bortoli sugli investimenti per la crescita nel nostro Paese, che rappresentano, nel settore manifatturiero, l’unico strumento concreto per avere posti di lavoro stabili, una ripresa delle produzione industriale e della domanda interna.

Correttamente si evidenzia come il nostro Paese abbia perso la capacità di aumentare la propria produttività dalla fine degli anni 90, guarda caso nello stesso periodo in cui siamo entrati stabilmente nel sistema monetario europeo con tutti i vantaggi (tanti) ed i limiti che un’economia come la nostra (strutturata diversamente da quella tedesca) ha avuto.

La domanda interna ha subito un colpo letale non compensato né compensabile dalla capacità di esportazione delle nostre imprese, che, nonostante gli sforzi della nostra Confederazione per supportare l’internazionalizzazione, può essere solo un pilastro aggiuntivo.

Su un solo punto mi permetto di dissentire: il freno agli investimenti non deriva dalla ridotta dimensione delle aziende.

Le nostre piccole e medie imprese, dal Dopoguerra ad oggi, hanno contribuito con i loro investimenti a portare l’Italia tra le sette potenze industriali del pianeta, ed ancor oggi contendono (faticosamente) la leadership europea alla Germania nel settore manifatturiero; siamo una (se non due) delle gambe su cui poggia l’economia italiana da decenni. Non si investe per un'imposizione fiscale sulle pmi del 68,3%; per l’ incertezza ed i tempi della giustizia italiana; per il percorso ad ostacoli che è ogni procedimento amministrativo, tra numerosi enti con competenze frammentate e controlli molteplici spesso sovrapposti. Per non parlare dei costi e della scarsa flessibilità del lavoro nonché della difficoltà di accedere al credito per gli investimenti.

Chiediamo da anni una «franchigia» per gli adempimenti normativi per le aziende di dimensioni più piccole in quanto per quest’ultime il costo marginale degli oneri è molto maggiore che per la grande industria.

La verità è che gli imprenditori italiani che quotidianamente governano le nostre pmi lo fanno con uno spirito che va oltre la convenienza economica perché tutti i vincoli che ho elencato li farebbero fuggire a gambe levate.

Auspico che il dibattito possa proseguire nella consapevolezza dei problemi da affrontare.

Non bastano 80 euro; serve una nuova politica economica europea. Lo dicono i fatti: è giunto il tempo di sollevare la testa da sotto la sabbia.

Maurizio Casasco

Presidente Confapi Vicepresidente Confederazione europea Pmi

SCARICA L'INTERVENTO PUBBLICATO DAL CORRIERE DELLA SERA

LEGGI L'INTERVENTO DI FERRUCCIO DE BORTOLI "IL CORAGGIO NECESSARIO PER AIUTARE CHI INVESTE"

Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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