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In calo le richieste di prestiti ma gli importi aumentano

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Nel territorio padovano -8% di domande di credito tra il 2018 e il 2019, ma la media degli importi richiesti è salita da 72 a 78 mila euro. Il presidente Carlo Valerio intervistato dal Mattino: «Aziende meno dipendenti dalle banche: è un fatto positivo»

Riportiamo l'interessante articolo di Riccardo Sandre uscito sul Mattino di Padova di domenica 3 febbraio: Calano dell'8% le richieste di credito delle imprese padovane agli istituti di credito. Una flessione, quella registrata dal Barometro Crif, per il 2019 che fa il paio con una crescita media degli importi di oltre 6 mila euro. Di fatto a Padova le aziende chiedono meno prestiti alle banche ma quando li chiedono gli importi sono superiori. Analizzando invece il dato veneto (-7,3%) raffrontato a quello locale, la media del calo di richieste di credito (che per altro bilancia un 2018 di incremento in Veneto più o meno pari: era a +7,2% 2 anni) racconta di una provincia, quella padovana, che non è certo la peggiore della regione.

A Belluno nel 2019 il crollo delle richieste di liquidità è stata del 15,4%, a Venezia dell'8,3%, a Rovigo dell'8,2%. Con numeri molto simili al -8% di Padova si collocano Treviso (-7,9%) e Verona mentre Vicenza, con un -2,5% di contrazione, è la provincia più aderente ad una media nazionale che arriva invece al -3,4%. Nel 2018 Padova aveva registrato un incremento delle richieste (2,4%) ma ben sotto la soglia della media regionale.

Il fenomeno non spaventa il presidente di Confapi Padova, Carlo Valerio, che anzi fa emergere l'aspetto positivo di una ridotta dipendenza delle imprese dal finanziamento bancario: «Le aziende che sono rimaste dopo la decimazione della Grande crisi degli ultimi anni», spiega, «sono meglio organizzate, più forti e più liquide di un tempo. Il problema tipico del nostro capitalismo diffuso è stato storicamente quello di dipendere molto dal canale bancario e di non avere strumenti di finanziamento alternativi o autonomi. Per un lungo periodo questa fragilità imponeva un ricorso anche troppo frequente agli istituti di credito, anche per piccole operazioni quotidiane. Ora una migliore organizzazione, una liquidità interna in crescita e un accesso più variegato alle diverse fonti di finanziamento riduce questo indicatore».

Proprio nell'anno in cui le richieste di accesso al denaro delle banche registra una brusca frenata, la provincia di Padova fa un considerevole balzo in avanti nella classifica nazionale dei maggiori importi, passati tra 2018 e 2019 dai 72.300 euro a oltre 78 mila euro medi. «Utilizzo di strumenti diversificati e di una maggiore solidità finanziaria interna», continua Confapi, «giustifica anche questo incremento significativo degli importi medi: le nostre imprese concentrano le proprie richieste su progetti importanti di incremento della produzione o di sviluppo del business. Lungi quindi dall'essere un dato catastrofico, quello proposto da Crif, può in parte registrare un'accresciuta solidità, maturità e capacità organizzativa e manageriale delle imprese della provincia». --Riccardo Sandre

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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credito

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