Diventa Socio
Iscriviti alla Newsletter
Iscriviti alla Newsletter
Ritorna a Confapi Padova

«NON È CON I BONUS CHE SI RILANCIA IL SISTEMA ECONOMICO MA CON UN FISCO PIÙ EQUO, FLESSIBILITÀ NEL LAVORO, INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE E RICERCA, E UNA VERA SBUROCRATIZZAZIONE»

edc2557e-c6a0-4d6e-9792-fdf044f5c022.jpg

Intervista esclusiva al Presidente nazionale di Confapi Maurizio Casasco

Le misure del Decreto Agosto, il rischio di un nuovo lockdown, le elezioni alle porte, l’accordo stipulato con Intesa Sanpaolo per il Superbonus 110%. Ma anche, ovviamente, le sfide che attendono la Confederazione e i suoi imprenditori da autunno. È un Maurizio Casasco a tutto tondo quello che ha concesso a Confapi Padova questa intervista.

Presidente, con il Decreto Agosto, il Governo ha stanziato ulteriori 25 miliardi di euro, “da utilizzare per proseguire e rafforzare l’azione di ripresa dalle conseguenze negative dell’epidemia da COVID-19”, ma l’impressione è che, come con i decreti precedenti, si vada avanti con la politica dei bonus a pioggia e non con le riforme strutturali di cui l'Italia avrebbe bisogno. Il tutto attraverso 114 articoli in attesa di conversione. E le semplificazioni?

«Con i bonus non si rilancia un sistema economico. Non ci aspettiamo aiuti a pioggia ma chiarezza: il sistema Italia deve capire quali settori hanno futuro e quali hanno necessità di essere aiutati. Di sicuro c’è che non si possono guardare solo le grandi imprese, ma l’intera filiera perché tutti i macrosettori di successo hanno alle spalle una costellazione di piccole imprese che compongono una filiera vincente. Da sempre sosteniamo che la burocrazia è uno dei fardelli che pesano sulla nostra industria. Il Decreto Semplificazioni rappresenta un primo e condivisibile passo nella direzione dell’alleggerimento degli oneri burocratici, ma non basta».

Tutto questo mentre si continua a discutere sul rinvio della riapertura delle scuole e c’è chi paventa un nuovo lockdown. C'è il rischio che la doverosa attenzione alla sicurezza sconfini nell’allarmismo?

«Dobbiamo rendere i luoghi di lavoro più sicuri e non a caso Confapi è stata in prima fila nella redazione - insieme al governo e alle parti sociali - del protocollo di sicurezza per la riapertura delle aziende. Ora bisogna che torni al lavoro anche la pubblica amministrazione. Le nostre industrie lamentano la difficoltà di ottenere documenti e autorizzazioni. In questo momento è davvero molto complicato interfacciarsi con gli uffici pubblici».

C’è il pericolo, secondo lei, che gli esiti delle elezioni alle porte rendano più precario il governo e quindi più instabile il Paese?

«L’Europa ci chiede, a fronte di fondi cospicui, progetti e misure efficaci per ammodernare e far crescere il Paese. A questo dobbiamo lavorare, noi siamo pronti a dare il nostro contributo per il bene non solo del nostro sistema di imprese, ma per quello dell’intero Paese».

Con che stato d’animo i piccoli e medi imprenditori devono guardare all’autunno?

«Bisogna avere fiducia. Siamo stati i protagonisti del boom economico del dopoguerra, facendo del “made in Italy” un brand inimitabile nel mondo. Saremo capaci ancora di rimboccarci le maniche, ma chiediamo alla politica di supportarci con un sistema fiscale più equo, con una flessibilità nel mondo del lavoro, con investimenti in infrastrutture e ricerca, con una vera sburocratizzazione. Dobbiamo portare avanti progetti ambiziosi per lasciare ai nostri figli un Paese migliore».

Confapi ha da poco stipulato un accordo con Intesa Sanpaolo a sostegno delle pmi negli interventi previsti dal Superbonus 110%. Quanto è importante esserci arrivati?

«Ci siamo attivati subito in modo da rendere operativa e vantaggiosa per le aziende Confapi una misura chiave per il rilancio del settore delle costruzioni fondamentale per la ripresa economica. In questo percorso siamo accompagnati da una grande banca che, con il suo patrimonio di competenze e la sua forza, potrà sostenere efficacemente i nostri imprenditori. La partnership con Intesa Sanpaolo infatti è molto ampia e abbraccia ambiti vitali come internazionalizzazione ed export, supporto agli investimenti, finanziamenti agevolati, welfare e formazione, economia circolare».

Per concludere, quali sfide attendono Confapi nei prossimi mesi?

«Le piccole e medie industrie italiane si sono affermate negli anni per la loro capacità di innovare, oggi più che mai bisogna saper interpretare il mutamento dei tempi. Questa congiuntura storica è particolarmente delicata e richiede uno sforzo in più che le aziende più attrezzate stanno già realizzando. Una ricerca condotta da Raffaella Sadun, della Harvard Business School, in collaborazione con Confapi ci dice che c’è già chi sta rapidamente modificando e talvolta cambiando la propria offerta di prodotti e servizi per adattarsi alle condizioni della domanda in continua evoluzione e scoprire nuove opportunità di crescita. I nostri imprenditori hanno già ingaggiato la sfida del futuro, ma devono essere supportati e sostenuti».

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

Condividi su
Stampa Stampa «NON È CON I BONUS CHE SI RILANCIA IL SISTEMA ECONOMICO MA CON UN FISCO PIÙ EQUO, FLESSIBILITÀ NEL LAVORO, INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE E RICERCA, E UNA VERA SBUROCRATIZZAZIONE»

RESTA AGGIORNATO,

Iscriviti alla newsletter