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NUOVA STRETTA IN ARRIVO PER DECRETO, ZONA ROSSA CON 250 CASI OGNI 100 MILA ABITANTI

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Pasqua in lockdown e misure più rigide anche nelle zone gialla e arancione

In arrivo una nuova stretta. L’ipotesi più accreditata è quella di un nuovo decreto legge, per sostituire il Dpcm in vigore, in cui, da lunedì 15 marzo, sarebbe prevista una zona rossa “automatica” per tutti quei territori che superano la soglia dei 250 contagi ogni 100 mila abitanti a settimana e misure più strette per le regioni in fascia gialla. Non solo, la settimana di Pasqua sarà blindata, proprio come era accaduto per le festività natalizie, ma con alcune restrizioni in più: niente visite ad amici e parenti non conviventi.

LE IPOTESI

Le decisioni saranno ufficializzate venerdì 12 marzo, giorno in cui sarà reso noto il monitoraggio settimanale dell’Iss sui contagi. Mercoledì 10 marzo si è riunita la Cabina di Regìa e alla riunione ha partecipato anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Di certo le norme prodotte dal sistema che divide l’Italia in zona rossa, zona arancione, zona bianca e zona gialla prevede una stretta. Si pensa anche a una proroga del divieto di spostamento tra regioni anche oltre l’attuale scadenza del 27 marzo. Potrebbe essere, di fatto, un’Italia tutta arancione nel weekend, con la possibilità di asporto per i bar fino alle 18 e per i ristoranti fino alle 22, lasciando la possibilità di consegna a domicilio. Una delle ipotesi allo studio è quella di chiudere i ristoranti a pranzo e di anticipare il coprifuoco di due o tre ore: potrebbe quindi iniziare alle 19 o alle 20. Sembra più difficile, invece, l’ipotesi di una zona rossa diffusa su tutto il territorio nel weekend.

IN VENETO DA APRILE 50 MILA VACCINAZIONI AL GIORNO

Nel frattempo in Veneto è stato siglato un primo protocollo tra la Regione e le sigle sindacali dei medici di base per somministrare i vaccini in ambulatorio e a domicilio. Il Direttore generale della sanità Luciano Flor ha fornito alcuni numeri sulla campagna vaccinale in regione nella conferenza stampa di mercoledì 10 marzo: «Sono 446 mila le dosi somministrate fino ad oggi in Veneto. Nel solo mese di marzo contiamo di arrivare a somministrare 470 mila dosi. Da aprile in avanti vorremmo arrivare a somministrare fino a 50mila dosi al giorno. L’età media di chi contrae il virus in Veneto è di 40 anni, quella dei decessi è di 80 anni. Con la vaccinazione noi dobbiamo eliminare prima il rischio di morte e, successivamente il rischio di contagio».

PALU': «E' BENE CHE PARLINO I MINISTRI»

Sull'attuale situazione, Confapi Padova ha provato a sentire il parere del professor Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che, molto cortesemente, ci ha risposto così: «E' bene che in questa fase a parlare siano solo i ministri, già in troppi dicono la loro».

ZAIA: «SI RISTORINO LE ATTIVITA'»

Il passaggio dalla zona arancione a rossa è sul filo del rasoio per il Veneto: avviene con Rt a 1,25 e la regione non è molto lontana, come ha ricordato lo stesso governatore Luca Zaia nella conferenza stampa di giovedì 11 marzo. Le curve nazionali sono “importanti” e la velocità di circolazione del virus è aumentata ovunque. In zona rossa le misure prevedono chiusure di tutte le scuole compresi i nidi, dei Comuni, delle Regioni, dei negozi e di attività. «L’appello che faccio con il cuore in mano al governo è che se ci sono motivazioni scientifiche per la chiusura, si tuteli la salute, ma si ristorino le attività. Ospedalizzazioni? Abbiamo il 14% di occupazione delle aree non critiche e il 12% delle terapie intensive», dice Zaia.

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it 

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