Diventa Socio
Iscriviti alla Newsletter
Iscriviti alla Newsletter
Ritorna a Confapi Padova

PADOVA, SOLO UN NEOASSUNTO SU 7 E’ LAUREATO

laureatidiscoccupati.jpg

Il direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio commenta i dati Unioncamere Excelsior: «Un quadro normativo e fiscale esoso e imprevedibile ostacola il loro assorbimento nel mercato»

di Riccardo Sandre

Sono solo 300 i laureati padovani richiesti dal tessuto economico del Padovano nel primo trimestre 2015. Una percentuale pari al 14% delle 2.100 assunzioni con contratto da dipendente programmate dalle aziende del territorio in questo primo scorcio d’anno.

«La provincia di Padova sarebbe il luogo ideale per attrarre investimenti» spiega Davide D’Onofrio, direttore di Confapi Padova. «Ha asset strategici come una grande università, una sistema logistico di prim’ordine ed un tessuto produttivo che ha una lunga tradizione di contoterzisti di qualità. Manca però la forza di essere presenti sui mercati, soprattutto internazionali. Un quadro normativo e fiscale esoso e imprevedibile dissuade molti da investimenti che sarebbero necessari allo sviluppo e all’assorbimento dei tanti laureati che l’università riversa sul mercato ogni anno».

Secondo dati Excelsior Unioncamere infatti l’economia della provincia continua a privilegiare livelli di istruzione più bassi. Ad essere più competitivi i diplomati (39% delle assunzioni programmate), seguiti da coloro a cui non è richiesto alcun livello di istruzione specifico (27%) e da chi invece si candida forte di una qualifica professionale richiesta dalle imprese (20%).

«Un dato che conferma da un lato la situazione asfittica del sistema produttivo locale dove manca soprattutto la nascita di nuove aziende, quelle con il tasso di crescita e di innovazione più elevato» spiega il prorettore con delega al rapporto con le imprese dell’Università di Padova Giuseppe Stellin, «dall’altro il fatto che oramai il mercato del lavoro non può essere solo quello di casa. Internazionalizzazione e ricerca sono i due pilastri del nostro obiettivo formativo nell’area scientifica come in quella umanistica fiduciosi del fatto che un percorso professionale lontano da casa sia un’opportunità di crescita le cui ricadute possono essere positive anche per il territorio».

Complessivamente la richiesta di diplomati e laureati in provincia vale solo il 53% del totale delle proposte di lavoro dipendente, una percentuale inferiore del 5% rispetto alla media regionale (58% delle richieste di assunzione) ed in calo dell’8% rispetto al quarto trimestre del 2014.

«A questo tessuto economico ancora in difficoltà manca l’organizzazione stabile di un sistema di alternanza scuola lavoro che è invece ben strutturato in Germania» spiega Roberto Boschetto, presidente dell’Upa di Padova. «Alle aziende serve innovazione ma senza immediate ricadute il costo spesso rischia di diventare insostenibile. Si tende dunque a premiare le professionalità già formate, capaci di inserirsi subito nel sistema produttivo».

A Padova, più che altrove, l’esperienza lavorativa specifica è importante (si tratta del 64% dei casi contro una media regionale del 62% ed una nazionale del 63%), mentre la quota di assunzioni difficili da reperire, soprattutto in edilizia e nel campo informatico, ingegneristico e della produzione, passa dall'11 al 16%. Nel frattempo il saldo occupazionale della provincia ha ancora segno negativo: -430 unità, in peggioramento rispetto alle -370 di un anno prima.

Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

Condividi su
Stampa Stampa PADOVA, SOLO UN NEOASSUNTO SU 7 E’ LAUREATO

RESTA AGGIORNATO,

Iscriviti alla newsletter