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PIÙ WELFARE PER 36 MILA LAVORATORI VENETI CON IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DELLA METALMECCANICA

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Siglato da Unionmeccanica Confapi e Cgil, Cisl, Uil, l’accordo coinvolge su base nazionale circa 360.000 lavoratori, 36 mila dei quali in Veneto, dove sono interessate 3.500 aziende. Previsto un aumento calcolato su base IPCA, versamento alla sanità integrativa e 150 euro di “flexible benefits”. Davide D’Onofrio, delegato OPRM del Veneto: «Un accordo innovativo, che tiene insieme gli interessi di aziende e lavoratori».

Unionmeccanica Confapi e i sindacati Fiom-Cgil, Fim Cisl e Uilm-Uil hanno siglato l’accordo di rinnovo del Contratto nazionale di lavoro per le piccole e medie imprese dei settori della metalmeccanica e installazione di impianti. Il contratto interessa circa 360 mila lavoratori di 34 mila piccole e medie imprese del settore in Italia, 3.500 aziende e 36 mila lavoratori in Veneto.

L’ipotesi di accordo, che sarà sottoposta al voto di lavoratrici e lavoratori, prevede una durata quadriennale con un aumento sui minimi calcolato su base IPCA (indice dei prezzi al consumo armonizzato) a partire dal 1° novembre 2017 e l’erogazione a titolo di “una tantum” di 80 euro nella busta di ottobre 2017. Si prevede anche un versamento alla sanità integrativa pari a 60 euro con decorrenza dal 1° gennaio 2018 nonché la continuità dei versamenti all’ente bilaterale di settore che garantirà ulteriori prestazioni alle aziende e ai lavoratori. Nel 2018, 2019, 2020 saranno erogati 150 euro come “flexible benefits” mentre sono state adeguate le percentuali di versamento al Fondapi, Fondo di Previdenza integrativa, fino ad un massimo del 2%.

Per Davide D’Onofrio, direttore di Confapi Padova e delegato veneto dell’OPRM, l’Organismo Paritetico Regionale Metalmeccanici, «si tratta di un accordo innovativo rispetto al welfare che viene introdotto e consolidato rispetto al testo precedente e del ruolo dell’Ente bilaterale metalmeccanico (Ebm), istituito nel 2013 e che oggi gestisce fra i sei e i sette milioni di risorse utilizzate dalle aziende per assicurare servizi ai dipendenti. Il contratto introduce una serie di servizi e di opportunità per i lavoratori, quali il sostegno economico per lo studio dei figli e l’integrazione in busta paga per chi è in malattia. L’ipotesi di accordo prevede che vengano riformulate, anche alla luce dei cambiamenti normativi intervenuti, le normative contrattuali relative a apprendistato, mercato del lavoro, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, orario di lavoro».

«Abbiamo firmato» sottolineano Gian Piero Cozzo e Carlo Valerio, rispettivamente Presidente e membro di giunta per il Veneto di Unionmeccanica Confapi, «un contratto decisamente competitivo. Siamo stati capaci, anche grazie alla collaborazione delle organizzazioni sindacali, di portare avanti una lunga trattativa che ci ha condotto a un ottimo accordo unitario, così come noi di Confapi ci eravamo prefissati fin dall’inizio. Il nostro obiettivo primario» aggiungono Cozzo e Valerio, «è stato sempre quello di tenere insieme gli interessi di aziende e lavoratori, nella convinzione che l’impresa e il lavoro rappresentino il vero luogo della ripartenza per tutto il Paese».

Nella foto (di Leonardo Scarabello) il presidente nazionale di Unionmeccanica Gian Piero Cozzo e il direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio, delegato OPRM del Veneto

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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