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PROGETTI E PROSPETTIVE PER VALSUGANA E NUOVA STRADA DEL SANTO: GLI INTERVENTI

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Il territorio dell’Alta Padovana rappresenta un nodo strategico per la crescita economica e industriale del Veneto. In quest’ottica, Confapi Padova ha promosso un momento di confronto tra istituzioni, enti locali e rappresentanti del sistema produttivo per discutere dei progetti di potenziamento della viabilità lungo le direttrici SS 47 e SR 308. Ecco gli interventi di Sandonà, Canella e Micalizzi.

 

Come sottolineato durante il convegno, la SR 47 e la SR 308 rappresentano due assi cruciali non solo per il collegamento tra il capoluogo e l’area pedemontana, ma anche per garantire un accesso competitivo alle aree industriali, riducendo tempi e costi di trasporto per le imprese. La SR 308 vede il transito di circa 45 mila veicoli al giorno, con proiezioni fino a 80 mila in caso di mancato shift modale. 40 mila i veicoli al giorno che gravano sulla SR 47. Tra gli interventi più attesi, quelli dei tecnici, Marco D’Elia - direttore Infrastrutture e Trasporti, Regione del Veneto, e Marco Pettene - direzione Area Tecnica, Provincia di Padova, che hanno illustrato lo stato di avanzamento dei progetti in corso e le prospettive per i prossimi anni. Al centro della successiva tavola rotonda gli interventi del consigliere regionale Luciano Sandonà, del vicepresidente vicario della Provincia di Padova con delega alla pianificazione territoriale e urbanistica Daniele Canella, e del vicesindaco di Padova, con delega a lavori pubblici e infrastrutture Andrea Micalizzi, coordinati dal direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio.

«Padova conta su una posizione baricentrica in Veneto. Da qui passano tutti i collegamenti stradali e ferroviari. E l’Alta Padovana, in particolare, collegandosi alla città e alla sua zona industriale, e avendo poi sbocco sulla Pedemontana Veneta, presenta un asse Est-Ovest di importanza fondamentale per la mobilità del territorio, incuneandosi tra le province di Treviso e Vicenza», ha sottolineato Sandonà. «La Pedemontana è diventate uno sbocco imprescindibile per Padova e per l’Alta, ma, in queste condizioni, è difficile che i collegamenti siano fluidi. La Valsugana, progettata decenni fa, non risponde più alle esigenze attuali di mobilità: va messa maggiormente in sicurezza e velocizzata. La Statale 308, conosciuta come Nuova Strada del Santo, l’arteria strategica che collega Padova a Treviso, è soggetta a problemi in parte analoghi, sia pure in una situazione diversa. Interventi strutturali più ampi possono garantire una viabilità più efficiente e sicura. È importante che se ne dibatta».

«Occorre una programmazione a breve, medio e lungo termine, considerando sia le arterie principali sia la rete di distribuzione locale, che comprende le strade provinciali essenziali per il traffico. E occorre farlo attraverso una sinergia a 360 gradi tra comuni, Provincia e Regione, aspetto essenziale», ha aggiunto Canella, che è anche sindaco del Comune di San Giorgio delle Pertiche, portando il sostegno della Provincia. «La 308 è una strada a scorrimento veloce con basi solide per un rafforzamento, e il suo raddoppio è discusso da anni, anche nell’ottica del nuovo ospedale di Padova. Per la Valsugana, almeno fino a Campo San Martino, la difficoltà principale è l’assenza di tracciati alternativi: servono investimenti per migliorare attraversamenti e velocizzare il percorso. Nel tratto da Campo San Martino a Padova, invece, il contesto urbano rende difficile immaginare nuove strade. Fino a Paviola, si dovrebbe intervenire con sottopassaggi, rotonde, cavalcavia e altre opere per velocizzare il percorso tenendo conto del contesto idrogeologico peculiare del territorio. Il tratto padovano deve passare al più presto all'Anas. A breve presenteremo uno studio completo sulla 47 e gli interventi da fare».

Per Micalizzi, «Alta Padovana e città sono un pezzo fondamentale delle infrastrutture del Veneto. In questo senso, il problema della Pedemontana è che non serve uno snodo centrale della regione come quello padovano: collegarlo alla Pademontana è una priorità, senza questo collegamento la Pedemontana è zoppa. Per quanto concerne la 308, il suo potenzialmente è prioritario sia per il collegamento con l’Interporto, nodo intermodale strategico per il Nord Est, sia in previsione della presenza del nuovo ospedale a Padova Est. Un polo ospedaliero, si sa, è un grande attrattore di traffico, per questo bisogna arrivare pronti con delle soluzioni già in atto. Oltre alla questione Valsugana e 308, occorre dire che l’accesso a nord della città è diventato un dramma, un tema che stiamo affrontando assieme ai comuni di Cadoneghe, Vigodarzere e Limena. L’intermodalità è fondamentale e contempla i collegamenti con sistema ferroviario e tram».

 

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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