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QUANDO LA POLITICA ABBANDONA LE IMPRESE (MA INCASSA LE TASSE): CONFAPI CHIAMA A RACCOLTA GLI IMPRENDITORI: CON UN MANIFESTO PER RIDARE IMPULSO ALLA ZONA INDUSTRIALE

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L’Associazione ha presentato un proprio documento a seguito della riunione che si è tenuta mercoledì 2 ottobre nella sede del Consorzio Zip. Il manifesto sarà fatto girare fra gli imprenditori: al centro “cosa serve” e “cosa non serve” all’area, con le proprie proposte. Tiburli: «Il problema non sono i parcheggi selvaggi ma la mancanza di posti auto. Da anni se ne discute nel disinteresse di chi amministra la città: se la manifattura non è considerata un asset strategico ce lo dicano chiaramente».

Diamo valore alla zona industriale di Padova”. È il titolo del manifesto che Confapi Padova ha presentato a seguito della riunione di mercoledì 2 ottobre, convocata dal Consorzio Zip per riunire le associazioni di categoria che sono più coinvolte nello sviluppo di un Piano Parcheggi nella zona. Un ulteriore momento di confronto, a cui l’Associazione delle piccole e medie industrie si è presentata con un dettagliato programma che sarà fatto girare nei prossimi giorni fra gli imprenditori. «Notiamo con un certo rammarico l’assenza della controparte politica all’incontro», evidenzia Andrea Tiburli, membro di Giunta di Confapi con delega alla Zona Industriale, «quando invece ci saremmo aspettati ben altra considerazione. Oggi si pone l’attenzione sul problema dei parcheggi selvaggi, ma è come guardare il dito che indica e non la luna: il problema non sono i parcheggi selvaggi, ma la mancanza di posti per i mezzi di chi lavora nell’area. Noi abbiamo raccolto le nostre idee e proponiamo soluzioni, ma ci chiediamo se davvero la questione interessi a chi ci amministra, perché se ne parla da anni ma non è mai stata affrontata sul serio. E se non si vuole farlo, allora ci si assuma la responsabilità politica di dire che il settore manifatturiero non è considerato un asset strategico della città. Perché questa è la sensazione che abbiamo».

All’incontro, Confapi ha presentato un suo programma, suddiviso in tre capitoli. Il primo affronta “cosa serve” all’area (in sunto: 1. un riordino complessivo della viabilità che consentirebbe di risolvere le emergenze contingenti; 2. nuovi parcheggi, con cambio destinazione delle banchine senza stalli a pagamento; 3. il potenziamento dei mezzi di trasporto pubblici; 4. misure in materia di manutenzione, dalla sede stradale ai marciapiedi, arrivando all’illuminazione e al mantenimento pulizia comprensoriale; 5. opere accessorie che rendano la zona pienamente vivibile, come la rigenerazione dei parchi verdi dell’Area Padovaland e del Parco Roncajette e la realizzazione di piste ciclabili, ad esempio nel comparto di Via Germania e su Via del Progresso e Corso Spagna).

Il secondo tema è “cosa non serve”: 1. no a nuovi fardelli sulle attività produttive come i parcheggi a pagamento, che graverebbero sulle tasche di chi in quell’area lavora; 2. no alla prassi dello scaricabarile tra amministratori: il Consorzio Zip deve essere nelle condizioni di rispondere in maniera efficace ai problemi delle aziende facendo da sportello unico; 3. no all’attuale divisione amministrativa tra la zona a nord del Piovego - passata al Comune di Padova negli anni ’70 ed evidentemente trascurata - e la zona a sud rimasta di competenza del Consorzio Zip: serve un interlocutore unico.

Infine le “proposte”. Come sottolinea Andrea Tiburli, «una razionalizzazione comprensoriale potrebbe liberare nuove risorse da destinare alla zona industriale senza dover ricorrere a fonti esterne, soluzione, questa, che favorirebbe inoltre l’insediamento di nuovi soggetti, con favorevoli risvolti sul fronte occupazionale, ma soprattutto a “costo zero” per tutti gli stakeholders coinvolti. Occorre quindi pensare di utilizzare al massimo la capacità del comprensorio anche attraverso il recupero di terreni attualmente inutilizzabili che potrebbero essere destinati alle attività produttive (per esempio in Via Germania, nell’area portuale e in Via Nuova Zelanda) e la rigenerazione di immobili in disuso mediante acquisto, ristrutturazione e riassegnazione. In questo modo si potrebbe garantire la sostenibilità economica dell’attività dell’ente, sulle cui sorti i soci Comune, Provincia e Camera di Commercio ormai da troppo tempo temporeggiano incomprensibilmente».

«Parliamo di quella che senza dubbio va annoverata tra le zone industriali più importanti d’Italia. È però prioritario dotarla di un contesto di infrastrutture, a partire dalla viabilità e dai parcheggi, che la rendano nuovamente attrattiva non solo per le imprese, ma per gli stessi lavoratori. Amministratori della cosa pubblica che siano realmente consapevoli dell’importanza della zona industriale hanno l’obbligo di adoperarsi per sostenerla e valorizzarla».

SCARICA IL MANIFESTO "DIAMO VALORE ALLA ZONA INDUSTRIALE DI PADOVA"

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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