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«SIAMO AI VERTICI DELLE CLASSIFICHE INTERNAZIONALI, MA SE NON CI APRIAMO ALLA COMUNITÀ PERDIAMO LA NOSTRA SFIDA»

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LuneDì Confapi: il Magnifico Rettore Rosario Rizzuto a confronto con gli imprenditori: «Ospedale, Caserma Piave e Ingegneria in Fiera: tre progetti per rendere ancora più grande la nostra università»

Le classifiche specializzate pongono l’Università di Padova ai vertici internazionali, «ma, se non ci apriamo alla comunità, perdiamo la nostra sfida». Il Magnifico Rettore Rosario Rizzuto si è confrontato con gli imprenditori nel secondo incontro del ciclo LuneDì Confapi, a Villa Italia. Anticipando le sfide che attendono l’ateneo patavino: l’ospedale, la Caserma Piave e la Fiera, dove, con l’approdo delle aule di Ingegneria, «diventeremo un modello da prendere ad esempio nel mondo».

Introdotto dal Presidente di Confapi Padova Carlo Valerio e dal Direttore Davide D’Onofrio, il professor Rizzuto è stato anticipato da un excursus lungo i numeri dell’Ateneo, fondato nel 1222 e da allora continua fucina di ricerca, sperimentazione e progresso: 64.000 studenti, oltre 2.200 docenti, quasi 2.300 tecnici amministrativi, 12.000 laureati all’anno, oltre 5.000 borse di studio, 32 dipartimenti, oltre 2 milioni di libri in 41 biblioteche, 82 corsi di laurea triennale, 81 corsi di laurea magistrale, 8 corsi di laurea a ciclo unico, 65 master, 65 scuole di specializzazione, 37 corsi di perfezionamento, 4 corsi di alta formazione, 35 scuole di dottorato, 2 corsi di dottorato internazionale. Un patrimonio netto pari a 638.967.310 euro (sono le cifre riportate nell’ultimo Rapporto Annuale elaborato dal Bo), che ne farebbe la terza azienda della provincia di Padova dopo Safilo Group e Alì Group se la inserissimo nel contesto delle imprese in senso stretto.

Secondo gli esiti del QS Employability Rankings 2019, una classifica pubblicata pochi giorni fa che mira a valutare le migliori università al mondo nel garantire ai propri laureati una carriera di successo, l’Università di Padova presenta punte di eccellenza per l’indicatore che misura le partnership con le aziende (18° posto a livello mondiale). A livello internazionale il QS Employability Rankings è però dominato dalle università americane, che si posizionano ai primi 3 posti in classifica con in testa il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston. «Mi chiedete perché queste graduatorie sono dominate dalle università americane. Le due grandi differenze rispetto a loro sono la quantità dei finanziamenti e i vincoli a cui siamo sottoposti. Sui vincoli non entro in questa sede - voi imprenditore sapete bene di cosa parlo - sui ridotti finanziamenti alle università italiane dico che parliamo di un errore. L’università non è solo il posto in cui si trasmette il sapere consolidato, ma è quello in cui si fa innovazione», ha ricordato il Rettore.

«Nella ricerca scientifica l’Università di Padova è prima in Italia, essendo al primo posto in 6 aree e al secondo in 4. Ma quando devo reclutare un professore dall’estero c’è una leva a cui non possiamo appoggiarci: è lo stipendio. Sotto a questo aspetto non siamo competitivi con le altre grandi università del mondo. Lo siamo, però, nel campo della ricerca. Oggi si parla molto di fuga dei cervelli, ma io tengo a sottolineare quanti sono i cervelli che restano. Sono tanti: cervelli che scelgono di rimanere anche se altrove guadagnerebbero molto di più. È il nostro capitale umano. E i giovani sono la base: oggi abbiamo oltre 2.200 docenti, ne abbiamo reclutati 300 negli ultimi due anni, investendo su di loro».

E sono proprio questi numeri a rendere necessari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per gli immobili esistenti e un piano di sviluppo edilizio funzionale al miglioramento delle condizioni di studio, ricerca e lavoro. «Crescono gli studenti, ed è per questo che abbiamo bisogno di aule: se ho 2 mila matricole in più e devo garantire loro la stessa qualità di prima mi servono di strutture. L’Ateneo di Padova esiste dal 1222, conta su strutture straordinarie come il Bo, il Liviano e molte altre, ma per forza di cose sono edifici che non possono essere moderni come quelli più recenti. Tre grandi progetti andranno in porto: il primo non è solo nostro perché collaboriamo con Regione e Comune, è il nuovo Ospedale, luogo di cura, certo, ma anche di formazione e ricerca scientifica. Il secondo è la Caserma Piave, spazio storico della città che noi vogliamo far rivivere dando respiro soprattutto a corsi molto richiesti come quelli di Economia. Il terzo progetto riguarda Ingegneria, facoltà che ha registrato un aumento del 20% dell’immatricolazioni, passando da 4 mila a 5 mila studenti in un solo anno. Perché vogliamo che le nuove aule siano in Fiera? Perché è uno spazio che, senza rubare aree espositive, ci permette di far parlare sin dal primo giorno i nostri studenti con il mondo economico. Noi siamo l’Università che fa più stage in assoluto, seguire questa strada ci può portare a essere un modello nel mondo».

L’ultimo tema toccato è stato quello dell’internazionalizzazione. «Solo il 3% dei nostri stranieri viene dall’estero, ma in alcuni corsi arriviamo anche al 5 e al 10%. Stiamo crescendo: quest’anno i nuovi immatricolati dall’estero sono 500, vogliamo che aumentino. Lo vogliamo perché ci arricchiscono con una visione diversa dalla nostra e perché, se saremo capaci di formarli, quando torneranno nel loro Paese saranno i testimoni più efficaci del sistema Italia. Vedete, il nostro compito e la nostra forza è quello di essere a disposizione della comunità: nel momento in cui pubblichiamo i nostri studi su riviste internazionali di enorme prestigio, in noi accademici c’è un comprensibile orgoglio, ma se poi non siamo utili alla comunità perdiamo la nostra funzione. La grande sfida è fare questo salto».

I prossimi incontri di LuneDì Confapi sono già stati fissati:

Lunedì 29 ottobre - dott. Antonio Santocono, Presidente Camera di Commercio di Padova

Lunedì 12 novembre - Gen. B. Dott. Giuseppe La Gala, Comandante Legione Carabinieri “Veneto”

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

 

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