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SOS OCEANI. I-TRONIK DI VIGONZA IN MISSIONE A PANAMA PER PRELEVARE CAMPIONI DI ACQUA MARINA

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Stefano Germani: “L’inquinamento marino da plastica sta diventando sempre più grave”

 

Da Padova a Panama a supporto della scienza per studiare l’inquinamento degli Oceani. Stefano Germani, socio della I-TRONIK di Vigonza (PD), azienda specializzata in soluzioni tecnologiche nel settore elettronico industriale, ha raggiunto a Cartagena de Indias nei giorni scorsi il comandante Sergio Davì, impegnato dal 21 novembre nella missione Ocean to Ocean Rib Adventure per studiare l’inquinamento degli Oceani. Il comandante Davì sta percorrendo un viaggio in gommone, in gran parte in solitaria, di oltre 10.000 miglia nautiche per oltre tre mesi di navigazione attraverso numerosi paesi: Spagna, Capo Verde, Guyana Francese, Trinidad e Tobago, Venezuela, Caraibi, Colombia, Panama, Messico e USA.

Germani e Davì si stanno dirigendo in gommone a Panama City: un viaggio di 300 miglia di navigazione con venti molto forti, mare agitato, presenza di squali e coccodrilli, e attraversamento dello stretto di Panama. L’obiettivo da parte di Germani è supportare il comandante e prelevare campioni di acqua da analizzare.

“L’inquinamento marino da plastica sta diventando sempre più grave”, evidenzia Stefano Germani che sottolinea “Ogni anno si stima che finiscano nelle acque marine dai 4,8 ai 12,7 milioni di tonnellate di rifiuti plastici e pare che nei mari siano già finiti complessivamente almeno 86 milioni di tonnellate di plastica, di cui una buona parte si è depositata sui fondali. Oltre a sostenere la spedizione come sponsor, abbiamo deciso di partecipare attivamente a una parte del viaggio per fornire un apporto sotto l’aspetto scientifico. Infatti, è mio compito effettuare cinque campionamenti tra Cartagena, Panama nella parte atlantica e Panama nella parte pacifica. Da Palermo a Cartagena ne sono già stati raccolti 20. Se le condizioni meteo poi lo permetteranno, ci recheremo anche al Parco Nazionale di Coiba, un’area naturale protetta che sorge sull’omonima isola di fronte alle coste panamensi e, previa autorizzazione, eseguirò un ulteriore prelievo, per verificare se anche questo paradiso è stato contaminato da metalli pesanti e microplastiche”.

L’analisi delle acque verrà condotta dall’Istituto Zooprofilattico di Palermo, C.Re.Ta.M. e Aten Center dell’Università di Palermo.

“Negli oceani – continua Germani - esistono ormai stabilmente, da almeno 40 anni, le cosiddette isole di plastica, soprattutto, di microplastiche, che si adagiano sui fondali marini. Essere parte attiva di una ricerca scientifica sullo stato di salute degli oceani è sicuramente un’esortazione, prima di tutto a noi stessi e poi anche ad altre aziende, a praticare l’attività d’impresa nel rispetto del luogo in cui viviamo”.

Il compito del comandante Davì è quello di raccogliere dati attraverso un campionamento delle acque per lo studio e l’analisi volto al rilevamento di microplastiche e metalli pesanti (per conto dell’istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, C.Re.Ta.M. e Aten Center dell’Università di Palermo), nonché quello di fotografare e catalogare i mammiferi marini incontrati nel corso del viaggio raccogliendo dati di natura ambientale utili alla loro salvaguardia (Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta e C.Re.Di.Ma).

 

Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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