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STIPENDI D’ITALIA, ECCO LE RETRIBUZIONI DEI DIPENDENTI DA NORD A SUD

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Milano in cima alle classifiche, Vibo Valentia in coda. Padova terza in Veneto con 23 mila euro, Vicenza fa meglio

Italia a più velocità per le retribuzioni medie annue dei lavoratori dipendenti: Nord a 24.356 euro. Centro a 21.189 e Sud a 16.113 euro, con una differenza di oltre 8 mila euro. Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha preso in esame i dati che emergono dalla consultazione delle tabelle degli “Indicatori del benessere equo e sostenibile dei territori” dell’Istat, da poco pubblicate.  Ne emerge un’Italia con ampi divari fra Nord e Sud e fra singole regioni, con la Lombardia in testa e la Calabria in coda, con Milano in cima alla classifica delle province con 29.627 euro di reddito medio e Vibo Valentia all’ultimo posto con 12.118 euro, circa due volte e mezza in meno. E il Veneto? Qui il reddito medio è di 22.554 euro, con gli uomini a 26.527 euro e le donne a 17.348 euro. In testa Vicenza con 23.902 euro, in coda Rovigo con 19.726 euro, Padova è terza con 23.071 euro.

Analizzando i dati, si nota che le retribuzioni sono cresciute ma con velocità diverse nella Penisola. Il divario iniziale, che nel 2009 misurava 6.300 euro a vantaggio del Nord sul Mezzogiorno, si è quindi notevolmente accentuato. L’Istat fa notare come le differenze territoriali siano “meno marcate guardando all’importo medio annuo delle pensioni, pari a circa 17.700 euro in Italia nel 2015, più elevato al Centro (18.800 euro circa) e più basso al Mezzogiorno (15.600 euro circa). Qui la graduatoria delle province è compresa tra il massimo di Roma (21.500 euro circa) e il minimo di Crotone (13.500 euro circa), mentre Padova sfiora i 18 mila euro. Passando alla quota dei pensionati italiani che non supera i 500 euro lordi mensili (10,7%), ma i dati non vanno oltre il 2015, risulta “quasi doppia nel Mezzogiorno (15,3%) rispetto al Nord (7,9%)”.

D’altra parte l’Istat, diffondendo per la prima volta gli indicatori sul benessere equo e sostenibile (Bes) a livello territoriale, evidenzia come andando nel dettaglio le dinamiche siano più articolate rispetto alla consueta contrapposizione Nord-Sud. E giudica “emblematico il caso del Lazio, per il quale si può parlare di un effettivo dualismo territoriale per molte e rilevanti componenti del benessere, in cui Roma si colloca su livelli medio-alti, vicini alle province del Nord, mentre le altre province laziali gravitano su valori medio-bassi che connotano il profilo delle aree meno critiche del Mezzogiorno”.

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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