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TERREMOTO in centro italia: VI SPIEGHIAMO COME FUNZIONA IL FONDO DI Solidarietà UE

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Terremoto in centro Italia, in campo anche l’Unione europea. L'Italia può chiedere infatti l'attivazione del Fondo di solidarietà Ue, che in passato è già stato utilizzato per i terremoti di Molise, Aquila, Emilia-Romagna.

Come e quando viene attivato il Fondo di solidarietà? Il Fondo viene attivato su richiesta delle autorità dello Stato che ha subito il disastro. La richiesta deve essere fatta entro 12 settimane dalla data del disastro. La Commissione Ue ha sei settimane di tempo per valutare la richiesta e, se accolta, proporre un ammontare che dovrà essere in seguito approvato da Consiglio e Parlamento Ue. Si considera grande catastrofe naturale, un evento che provoca danni superiori a 3,312 miliardi di euro oppure allo 0,6% del reddito nazionale lordo. Se il disastro tocca più regioni, si calcolano il PIL medio ponderato e la percentuale di danni di ogni regione interessata. Per le catastrofi regionali la soglia di ammissibilità è l'1,5% del PIL della regione.

È mai stato utilizzato? Dal 2002 è già stato usato 71 volte per vari disastri naturali. In Italia, è stato usato nel 2002 per il terremoto in Molise, nel 2009 per il terremoto in Abruzzo e nel 2012 per il terremoto in Emilia Romagna. Per i terremoti in Molise (2002), l'Italia aveva ricevuto dall'Ue 30,1mln di fondi, per quello in Abruzzo (2009) 493,8mln, e per quello in Emilia-Romagna (2012) 670,2mln. I fondi Ue devono essere utilizzati per le operazioni d'emergenza, dal ripristino delle infrastrutture (acqua, elettricità, strade, ospedali o tlc), vitto e alloggio temporaneo per gli sfollati, protezione del patrimonio culturale, operazioni di pulizia.
Sotto trovate l'ammontare di tutti gli aiuti erogati dal fondo di solidarietà dalla sua istituzione nel 2002 a oggi, inclusi quelli concessi all'Italia:
http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/thefunds/doc/interventions_since_2002.pdf
Ogni caso è diverso e valutato singolarmente sulla base dei danni reali diretti causati dal disastro.

È vero che il Fondo favorisce le regioni più ricche? No, è vero il contrario: sono le regioni più povere a poter accedere più agevolmente ai contributo del Fondo. Dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia, sul web è iniziata a circolare l'informazione errata secondo cui il Fondo di solidarietà dell'Unione europea aiuterebbe solo le regioni già ricche, abbandonando quelle più povere a se stesse. In realtà, due tipi di disastri possono ottenere il sostegno del Fondo di solidarietà: grandi catastrofi naturali e catastrofi regionali. Per le catastrofi regionali la soglia di ammissibilità è l'1,5% del PIL della regione. Più la regione è povera, più è facile che raggiunga la soglia, perché è più probabile che il danno subito rappresenti più dell'1,5% del PIL. Una volta accordato, l'aiuto in caso di disastro regionale è calcolato in funzione dei danni reali ed è concesso nella misura del 2,5% dei danni diretti totali (quindi il PIL non c'entra più niente). Le regioni povere sono dunque avvantaggiate rispetto a quelle ricche, perché per loro la soglia per ottenere aiuto dal fondo, è più bassa.

Fonte: Rappresentanza in Italia della Commissione europea

Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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