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TURCHIA, A RISCHIO UN 200 MILIONI DI EXPORT PADOVANO

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Nel 2015 le esportazioni erano salite del 16.8%

A seguito del tentato golpe in Turchia di una settimana fa il presidente Erdogan ha dichiarato per tre mesi lo stato di emergenza. Le condizioni di sicurezza sono particolarmente critiche in un Paese che ha visto dall’inizio dell’anno più di una decina di attacchi di diversa matrice a Istanbul e in altre principali città.

La Turchia detiene una quota dell’export italiano del 2,4% e rappresenta il 10° mercato di destinazione del nostro export. L’Italia è il secondo paese Ue fornitore della Turchia (5,9% import turco) dietro alla Germania (13,5%) e davanti alla Francia (4,3,26%).

E Padova? L’export della provincia diretto in Turchia vale 197.977.403 euro (a tanto ammontava nel 2015, con un rilevante +16.8% rispetto al 2014). Esso rappresenta il 2.3% delle esportazioni totali del territorio.

Lo scorso anno i prodotti made in Padova più venduti nel Paese euroasiatico sono stati: i prodotti meccanici (121.170.683 euro, nel grafico a cura dell'Ufficio studi della Camera di Commercio di Padova i tassi di crescita nei primi dieci paesi di destinazione, fra cui la Turchia, al quinto posto), seguiti ad ampia distanza dalle componentistiche per autoveicoli (8.713.682 euro, con la Turchia al sesto posto fra i paesi di destinazione), i prodotti del Sistema moda (tessile, abbigliamento, cuoio-calzature) con 9.236.128 euro, i prodotti gomma-plastica e minerali non metallici (5.877.507).

LEGGI L’ARTICOLO «ANKARA È UN PARTNER STRATEGICO
PER LE NOSTRE AZIENDE, LA SUA STABILITÀ È FONDAMENTALE»


Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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