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Uniontessile - Confapi per la sostenibilità del Made in Italy della moda italiana

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Il mondo chiama e il made in Italy risponde. Ovvero, rispondono le piccole e medie aziende di Uniontessile-Confapi, voce nel deserto in un mercato che ancora non ha visto una grande ripresa, stando ai dati dei primi mesi del 2016 che non sono confortanti. Tuttavia, l’impegno e la volontà delle PMI del settore moda sono orientati verso una sempre maggiore offerta di qualità sui mercati esteri, con la convinzione che il rilancio del Made in Italy di tutto il settore richieda un forte e costante impulso ai temi della tracciabilità dell’intera filiera produttiva e di una corretta e trasparente etichettatura, con l’obiettivo di tutelare efficacemente le PMI che realmente credono ed investono in un Made in Italy di qualità.

Tracciabilità ed ecosostenibilità sono i due requisiti importanti per presentarsi sui mercati con serietà e che permettono alle aziende di valorizzare i loro prodotti attraverso un’etichetta che può fornire tutte le informazioni al consumatore mettendolo in grado di ricostruire la storia del prodotto che va ad acquistare. Su questo tema è nato TF Traceability & Fashion, un sistema di tracciabilità volontario promosso dalle Camere di Commercio, per qualificare e valorizzare il settore moda, a supporto alle imprese italiane dei settori tessile/abbigliamento, calzature, pelletteria e pellicceria, per differenziarsi nei mercati nazionali e internazionali, per fare chiarezza sull’origine delle diverse fasi di lavorazione dei prodotti, creando filiere integrate tra clienti, fornitori e subfornitori e facilitando scelte di acquisto consapevoli grazie all’etichettatura di tracciabilità. Uno strumento a disposizione delle imprese per comunicare chiaramente sul mercato l’origine dei prodotti realizzati e delle fasi di lavorazione, garantendo la massima trasparenza al consumatore finale.

L’argomento è stato trattato anche il 19 aprile scorso in un convegno, patrocinato dal Senato della Repubblica, dal titolo “Il valore del Made in Italy sostenibile”, nell’ambito del quale è stato presentato il Piano per la sostenibilità della Moda Italiana, primo risultato concreto delle attività svolte dal “Tavolo di lavoro per la sostenibilità”, presieduto da Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana. Si tratta di un percorso verso una moda più sostenibile, avviato dalla Camera nel 2012 con la pubblicazione del “Manifesto per la Sostenibilità”, che ha posto le basi per la tracciabilità ed il raggiungimento di standard di sostenibilità, al fine di rendere più virtuosi i processi produttivi di tutta la moda italiana, tessile, pelle e chimica, e che giungerà a compimento nel 2020.

La Presidente di Uniontessile – Confapi Patrizia Borgheresi (nella foto), che ha partecipato al convegno, ha espresso un positivo apprezzamento per il progetto, il cui primo step è stato già completato con la pubblicazione delle Linee Guida sui requisiti eco-tossicologici per gli articoli di abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori, presentato a Milano il 29 febbraio all’evento conclusivo della Settimana della Moda.

Il documento prende in considerazione più di 350 sostanze chimiche, fornisce informazioni sul loro impiego nelle fasi produttive e definisce le linee guida utili alla progressiva riduzione – e dove possibile l’eliminazione – dell’utilizzo di sostanze chimiche nella filiera, a beneficio dell’ambiente, dei consumatori e della collettività. Patrizia Borgheresi ha rinnovato la disponibilità di Uniontessile-Confapi a fornire il proprio attivo contributo per il raggiungimento dei prossimi obiettivi del progetto, che prenderanno in esame la definizione delle Linee guida sui requisiti eco-tossicologici per le miscele chimiche utilizzate nei processi produttivi, relative all’utilizzo delle sostanze chimiche nelle filiere e modalità di controllo, alla responsabilità sociale, alla sostenibilità della rete vendita e della distribuzione. Il progetto intende anche promuovere il coinvolgimento e la formazione di tutti gli attori operanti nel settore e sono programmati una serie di interventi nei quali verranno illustrate in dettaglio le Linee Guida e i metodi di applicazione al fine di facilitarne la più rapida implementazione da parte di tutta la filiera.

La Presidente Borgheresi ha inoltre aggiunto che la sostenibilità del settore andrebbe certamente incoraggiata con il riconoscimento di premialità e incentivi a favore delle imprese che intraprendono questo percorso. Tracciabilità ed ecosostenibilità, due requisiti fondamentali che da anni Uniontessile-Confapi porta avanti con forza, con le proprie aziende che vi si adeguano con norme stringenti e costi a proprio carico, per non vedendo, a fronte di tale sforzo, grandi riconoscimenti, in quanto mancano a livello istituzionale regole chiare per tutti. Un tema condiviso con i sindacati, con la volontà di creare un documento congiunto, che potrebbe essere un punto di ri-partenza per la ripresa delle aziende, dei lavoratori e dell’intero paese. Uniontessile-Confapi continuerà pertanto a sostenere fortemente la richiesta di introdurre l’obbligo di etichetta di tracciabilità a tutela della trasparenza ed etica delle PMI verso il consumatore. Così come continuerà ad insistere sull’importanza di sostenere le PMI per investire su tutela dell’ambiente, brevetti e certificazioni, al fine di garantire un livello alto di qualità e, nel futuro, il giusto riconoscimento del Made in Italy nel mondo.

Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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