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Ritorna a Confapi Padova

Valerio: «Sì ALL’INNOVAZIONE, MA ATTENZIONE A NON PERDERE DI VISTA L’UOMO»

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L’intervento del presidente di Confapi Padova all’incontro dell’UCID  “La dignità e la manifattura 4.0”


Siamo davvero di fronte a una quarta rivoluzione industriale? Quali scenari si prospettano con l’avvento della fabbrica 4.0, ovvero con l’introduzione di tecnologie che porteranno alla produzione industriale automatizzata e interconnessa? Attorno a queste domande è ruotato l’intervento del presidente di Confapi Padova Carlo Valerio, relatore dell’incontro mensile dell’UCID Padova (Unione cristiana imprenditori dirigenti) che si è tenuto lo scorso venerdì 7 aprile al centro Oic di via Nazareth.

«Ma c’è anche un’altra questione da porsi: cos’hanno a che fare queste domande con la dignità dell’uomo, come cambieranno le relazioni all’interno dei luoghi di lavoro?» si è chiesto Valerio, davanti a una platea attenta di imprenditori e dirigenti d’azienda. «Una prospettiva che non possiamo mai perdere di vista anche quando parliamo di temi complessi, e spesso tanto di “moda” quanto abusati, come quello della fabbrica 4.0».

L’appuntamento è stato preceduto da un’intervista a Valerio del settimanale diocesano “La Difesa del Popolo”, che ha toccato diversi dei temi trattati. Il presidente dell’Associazione delle piccole e medie industrie del territorio accoglie con favore le innovazioni che possono venire dalle nuove tecnologie, che stanno portando a un controllo a distanza della produzione industriale e a una riduzione dei costi, mette però in guardia da un rischio. «Oggi stiamo andando verso un’iperspecializzazione del lavoro e a un controllo su tutte le fasi della produzione per eliminare ogni forma di spreco, pensiamo ad esempio al concetto di lean production e lean transformation che si stanno sempre più facendo largo. Un elemento che in parte rappresenta un vantaggio, ma che se portato all’estremo, in un ambiente troppo rigido o con procedure altamente standardizzate, penalizza la produttività: uno degli elementi caratteristici della nostra cultura è anche la flessibilità, la capacità di adattarsi, la creatività. Spesso nelle piccole imprese il lavoratore per forza di cose è chiamato ad avere mansioni “trasversali”, ad assolvere a compiti diversi: un’organizzazione del lavoro che non rappresenta un limite, ma gli consente di esprimere le sue capacità al meglio, mentre ci sono multinazionali in cui il lavoro è troppo segmentato e i lavoratori si sentono “irregimentati” in schemi che finiscono con il mortificare la loro attività. Ecco, quando introduciamo nuove tecnologie nel processo produttivo dobbiamo sempre chiederci come intervenire per fare in modo che queste novità non rendano più rigida l’organizzazione del lavoro».

«Le generalizzazioni di chi benedice senza se e senza ma l’idea di “fabbrica 4.0” così come quelle di chi boccia senza appello le novità all’orizzonte sono da evitare» continua l’analisi di Valerio. «Esistono esperienze interessanti che dimostrano come la cooperazione uomo-robot possa produrre esiti interessanti: è il caso dello stabilimento di Fca Group di Grugliasco, in Piemonte, interamente riorganizzato per produrre la Maserati, dove l’attività di saldatura e verniciatura è stata completamente robotizzata, mentre la finitura degli interni è realizzata da operai altamente specializzati che operano in tandem con la movimentazione automatica dei telai. Ma penso anche a un’azienda che recentemente abbiamo avuto modo di visitare per un’iniziativa della Scuola di direzione aziendale di Confapi, la Loccioni, nelle Marche. Si tratta di un’impresa nelle Marche, nella quale si realizzano soluzioni su misura per grandi aziende, dai sistemi di automazione per componenti auto al collaudo degli elettrodomestici, dal monitoraggio dei flussi energetici, dell’aria o dell’acqua fino al primo robot che dosa senza errori i farmaci chemioterapici. Il tutto dimostrando quotidianamente che la sostenibilità non è solo un valore, ma, anche e soprattutto, un efficiente modello di business, che dà lavoro a quasi 400 giovani, età media 32 anni, il 50% dei quali laureati».

L’incontro si è inserito nel ciclo di appuntamenti dedicati al tema della dignità proposti da Ucid Padova e aperti a tutti. Momenti informali, preceduti da una cena su prenotazione (tramite email a ucidpadova@gmail.com): ogni appuntamento vede l’intervento di un relatore che introduce il tema proponendo alcuni spunti e stimoli che suscitano poi un dibattito fra i partecipanti.

LEGGI L’INTERVISTA A CARLO VALERIO «OGNI IMPRESA LAVORA PER L’UOMO» - LA DIFESA DEL POPOLO, 2 APRILE 2017

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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