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VENETO PIÙ GREEN E APERTO ALL’INNOVAZIONE - IL RAPPORTO STATISTICO 2019 FOTOGRAFA UNA REGIONE IN CAMBIAMENTO

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VENETO PIÙ GREEN E APERTO ALL’INNOVAZIONE
IL RAPPORTO STATISTICO 2019 FOTOGRAFA UNA REGIONE IN CAMBIAMENTO
Un Veneto ‘verde’ che innova e cambia pelle, sempre più vicino, nella sua struttura economica e sociale, alle società europee più avanzate. Un Veneto dai ‘fondamentali’ più solidi del resto del Paese – dal Pil all’export, all’occupazione – dove il sistema produttivo investe in innovazione e ricerca, in responsabilità sociale e attenzione per l’ambiente. E’ la fotografia scattata dall’edizione 2019 del rapporto Statistico della Regione Veneto, da oggi, mercoledì 24 luglio, disponibile online all’indirizzo 
http://statistica.regione.veneto.it/Pubblicazioni/RapportoStatistico2019/index.ht ml 
IL VENETO GREEN. Nel ricco panorama di dati proposti e rielaborati dagli statistici di Palazzo Balbi spiccano quelli orientati agli investimenti ‘verdi’: tra le 433 mila imprese attive nel territorio regionale, circa 35 mila hanno effettuato investimenti sull’impatto ambientale e l’ecogestione, pari al 10,1% degli investitori ‘green’ nazionali. Oltre la metà delle imprese venete dell’industria e dei servizi con almeno 10 addetti ha innovato processi produttivi e prodotti, per un totale di 3,4 miliardi di investimenti. La spesa in ricerca e sviluppo della componente privata in Veneto è di circa 1,4 miliardi di euro (dati 2016, ultimo aggiornamento disponibile), in forte crescita rispetto all’anno precedente. Il Veneto risulta ai primi posti in Italia anche per start up innovative, con 858 neoaziende registrate. Inoltre, sono circa un centinaio le imprese che hanno certificato un ciclo produttivo rispettoso dei principi etici della ‘responsabilità sociale’. In campo agricolo, aumenta la percentuale di aziende e di superficie (2,3% della SAU, Superficie Agricola Utilizzata in Veneto) che applicano metodi di produzione biologici. 
ENERGIE RINNOVABILI. Altro segnale di un Veneto ‘verde’ e innovativo è il ricorso alle energie rinnovabili: in Veneto la quota di consumi coperta da fonti rinnovabili ha già superato il 17% nel 2016, anticipando di quattro anni l’obiettivo regionale assegnato dal Decreto 12 marzo 2012 “Burden Sharing” a ciascuna Regione e Provincia autonoma ai fini del raggiungimento dell'obiettivo nazionale in termini di quota dei consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili.. Dal 2008 al 2017 l’impiego delle fonti rinnovabili nel settore dell’energia elettrica è cresciuto in Veneto del 54,1%. 
MOBILITÀ. Sul fronte della mobilità, all’aumento degli spostamenti quotidiani (3,6 milioni di veneti si spostano da casa ogni giorno, ulteriore segnale di una società dinamica e in cambiamento) corrisponde un maggior ricorso alla bicicletta e diminuisce l’uso dei mezzi di trasporto a motore. Nonostante l’alto tasso di motorizzazione della popolazione veneta (633 autovetture ogni mille abitanti), gli utenti del trasporto pubblico locale sono cresciuti del 12 per cento dal 2012, quelli dei servizi urbani (bus e tram) del 13 per cento. La percentuale dei veneti che si spostano con il mezzo proprio è scesa dal 76 per cento del 2012 al 69 per cento del 2017, con benefici per l’ambiente, la salute e anche per la sicurezza stradale: il numero di incidenti (13.844) risulta in calo del 3,6 per cento rispetto al 2012. 
SCUOLA E FORMAZIONE. La cifra dell’innovazione e della propensione al cambiamento si coglie anche nelle scelte formative dei giovani veneti: aumenta il numero di laureati (32% della fascia 30-34 anni), migliora il livello di istruzione della popolazione (il 64,8% dei 25-64enni è almeno diplomato) e il tasso di abbandono scolastico si ferma all’11%.Al primo posto, nelle scelte post-diploma dei percorsi di alta formazione, c’è la laurea in economia e statistica, seguita da lingue (in linea con la forte propensione all’export e all’estero dell’economia e della società veneta) e ingegneria. Le scelte dei giovani sembrano allinearsi sempre più con il fabbisogno formativo espresso dalle imprese venete, che chiedono soprattutto laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione e in lingue. 
ECONOMIA IN CRESCITA. Il Rapporto 2019 illumina i punti di forza dell’economia veneta: nel 2018 il Pil regionale cresce dell’1,1 per cento, più della media nazionale; la domanda interna è in aumento dell’1,4%, sostenuta più dal rialzo degli investimenti (+4,3%) che dalla crescita dei consumi (+0,8%), le esportazioni hanno raggiunto il massimo storico di 63,3 miliardi di euro (+2,8 % rispetto al 2017), l’export vale oltre il 38% della ricchezza regionale.
Nel 2018 l’occupazione è tornata a crescere (+0,6 per cento) raggiungendo nel primo trimestre 2019 un tasso percentuale del 67,5% sul totale della popolazione in età 15-64 anni, tra i più alti in Italia. Il turismo veneto nel 2018 ha battuto ogni record storico registrando 19,5 milioni d arrivi (+2,2%) e 69,2 milioni di presenze (+0,2% rispetto all’anno precedente). 
LE SFIDE APERTE. Il report statistico mette fuoco anche gli aspetti critici che denotano la sfida dei cambiamenti in atto. Sul fronte del lavoro, ad un aumento dell’occupazione (determinato soprattutto dalla permanenza al lavoro della fascia 55- 64 anni) corrisponde anche un aumento della disoccupazione (+2,6% di disoccupati, soprattutto nella fascia giovanile, a fronte della ripresa della ricerca di un lavoro da parte dei cosiddetti “neet”), del lavoro precario (17% la quota di dipendenti a tempo determinato) e del part-time involontario (8,8%, il doppio rispetto a dieci anni fa): segno che ad una maggior quantità di offerta di lavoro non corrisponde sempre una migliore qualità. 
CULLE VUOTE. Si è arrestato il declino della popolazione - sono 4.905.854 i residenti in Veneto al 31 dicembre 2018, circa 2 mila in più rispetto al 2017. I fiocchi rosa e azzurri in Veneto nel 2018 sono stati 35.393, circa un migliaio in meno rispetto all’anno precedente. Negli ultimi dieci anni le coppie senza figli sono cresciute dell’11%, quelle con figli sono calate del 6%, il 61% dei giovani tra i 18 e i 34 anni vive ancora nella famiglia d’origine, le persone sole sono aumentate del 31%, gli ultrasessantenni sono diventati il 27,5% della popolazione. La bassa natalità sta assottigliando sempre più le generazioni più giovani (gli under 14 sono appena il 13,5 % della popolazione), mentre continua a infoltirsi il contingente degli anziani: già nel 2017 in Veneto si contavano 59,5 pensionati ogni 100 occupati”. 
SVILUPPO SOSTENIBILE. Il Rapporto Statistico 2019 dedica un focus di approfondimento anche agli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Agenda 2030 di supporto alla della realizzazione della Strategia regionale di Sviluppo Sostenibile, avviata a settembre 2018 e che definirà gli obiettivi strategici regionali in linea con la Strategia Nazionale. Il Veneto mostra livelli di sostenibilità migliori della media nazionale per la maggior parte degli obiettivi.
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.itUn Veneto ‘verde’ che innova e cambia pelle, sempre più vicino, nella sua struttura economica e sociale, alle società europee più avanzate. Un Veneto dai ‘fondamentali’ più solidi del resto del Paese – dal Pil all’export, all’occupazione – dove il sistema produttivo investe in innovazione e ricerca, in responsabilità sociale e attenzione per l’ambiente. E’ la fotografia scattata dall’edizione 2019 del rapporto Statistico della Regione Veneto, da oggi, mercoledì 24 luglio, disponibile online a questo indirizzo.

Nel ricco panorama di dati proposti e rielaborati dagli statistici di Palazzo Balbi spiccano quelli orientati agli investimenti ‘verdi’: tra le 433 mila imprese attive nel territorio regionale, circa 35 mila hanno effettuato investimenti sull’impatto ambientale e l’ecogestione, pari al 10,1% degli investitori ‘green’ nazionali. Oltre la metà delle imprese venete dell’industria e dei servizi con almeno 10 addetti ha innovato processi produttivi e prodotti, per un totale di 3,4 miliardi di investimenti. La spesa in ricerca e sviluppo della componente privata in Veneto è di circa 1,4 miliardi di euro (dati 2016, ultimo aggiornamento disponibile), in forte crescita rispetto all’anno precedente. Il Veneto risulta ai primi posti in Italia anche per start up innovative, con 858 neoaziende registrate. Inoltre, sono circa un centinaio le imprese che hanno certificato un ciclo produttivo rispettoso dei principi etici della ‘responsabilità sociale’. In campo agricolo, aumenta la percentuale di aziende e di superficie (2,3% della SAU, Superficie Agricola Utilizzata in Veneto) che applicano metodi di produzione biologici. 

ENERGIE RINNOVABILI. Altro segnale di un Veneto ‘verde’ e innovativo è il ricorso alle energie rinnovabili: in Veneto la quota di consumi coperta da fonti rinnovabili ha già superato il 17% nel 2016, anticipando di quattro anni l’obiettivo regionale assegnato dal Decreto 12 marzo 2012 “Burden Sharing” a ciascuna Regione e Provincia autonoma ai fini del raggiungimento dell'obiettivo nazionale in termini di quota dei consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili.. Dal 2008 al 2017 l’impiego delle fonti rinnovabili nel settore dell’energia elettrica è cresciuto in Veneto del 54,1%. 

MOBILITÀ. Sul fronte della mobilità, all’aumento degli spostamenti quotidiani (3,6 milioni di veneti si spostano da casa ogni giorno, ulteriore segnale di una società dinamica e in cambiamento) corrisponde un maggior ricorso alla bicicletta e diminuisce l’uso dei mezzi di trasporto a motore. Nonostante l’alto tasso di motorizzazione della popolazione veneta (633 autovetture ogni mille abitanti), gli utenti del trasporto pubblico locale sono cresciuti del 12 per cento dal 2012, quelli dei servizi urbani (bus e tram) del 13 per cento. La percentuale dei veneti che si spostano con il mezzo proprio è scesa dal 76 per cento del 2012 al 69 per cento del 2017, con benefici per l’ambiente, la salute e anche per la sicurezza stradale: il numero di incidenti (13.844) risulta in calo del 3,6 per cento rispetto al 2012. 

SCUOLA E FORMAZIONE. La cifra dell’innovazione e della propensione al cambiamento si coglie anche nelle scelte formative dei giovani veneti: aumenta il numero di laureati (32% della fascia 30-34 anni), migliora il livello di istruzione della popolazione (il 64,8% dei 25-64enni è almeno diplomato) e il tasso di abbandono scolastico si ferma all’11%.Al primo posto, nelle scelte post-diploma dei percorsi di alta formazione, c’è la laurea in economia e statistica, seguita da lingue (in linea con la forte propensione all’export e all’estero dell’economia e della società veneta) e ingegneria. Le scelte dei giovani sembrano allinearsi sempre più con il fabbisogno formativo espresso dalle imprese venete, che chiedono soprattutto laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione e in lingue. 

ECONOMIA IN CRESCITA. Il Rapporto 2019 illumina i punti di forza dell’economia veneta: nel 2018 il Pil regionale cresce dell’1,1 per cento, più della media nazionale; la domanda interna è in aumento dell’1,4%, sostenuta più dal rialzo degli investimenti (+4,3%) che dalla crescita dei consumi (+0,8%), le esportazioni hanno raggiunto il massimo storico di 63,3 miliardi di euro (+2,8 % rispetto al 2017), l’export vale oltre il 38% della ricchezza regionale.

Nel 2018 l’occupazione è tornata a crescere (+0,6 per cento) raggiungendo nel primo trimestre 2019 un tasso percentuale del 67,5% sul totale della popolazione in età 15-64 anni, tra i più alti in Italia. Il turismo veneto nel 2018 ha battuto ogni record storico registrando 19,5 milioni d arrivi (+2,2%) e 69,2 milioni di presenze (+0,2% rispetto all’anno precedente). 

LE SFIDE APERTE. Il report statistico mette fuoco anche gli aspetti critici che denotano la sfida dei cambiamenti in atto. Sul fronte del lavoro, ad un aumento dell’occupazione (determinato soprattutto dalla permanenza al lavoro della fascia 55- 64 anni) corrisponde anche un aumento della disoccupazione (+2,6% di disoccupati, soprattutto nella fascia giovanile, a fronte della ripresa della ricerca di un lavoro da parte dei cosiddetti “neet”), del lavoro precario (17% la quota di dipendenti a tempo determinato) e del part-time involontario (8,8%, il doppio rispetto a dieci anni fa): segno che ad una maggior quantità di offerta di lavoro non corrisponde sempre una migliore qualità. 

CULLE VUOTE. Si è arrestato il declino della popolazione - sono 4.905.854 i residenti in Veneto al 31 dicembre 2018, circa 2 mila in più rispetto al 2017. I fiocchi rosa e azzurri in Veneto nel 2018 sono stati 35.393, circa un migliaio in meno rispetto all’anno precedente. Negli ultimi dieci anni le coppie senza figli sono cresciute dell’11%, quelle con figli sono calate del 6%, il 61% dei giovani tra i 18 e i 34 anni vive ancora nella famiglia d’origine, le persone sole sono aumentate del 31%, gli ultrasessantenni sono diventati il 27,5% della popolazione. La bassa natalità sta assottigliando sempre più le generazioni più giovani (gli under 14 sono appena il 13,5 % della popolazione), mentre continua a infoltirsi il contingente degli anziani: già nel 2017 in Veneto si contavano 59,5 pensionati ogni 100 occupati”. 

SVILUPPO SOSTENIBILE. Il Rapporto Statistico 2019 dedica un focus di approfondimento anche agli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Agenda 2030 di supporto alla della realizzazione della Strategia regionale di Sviluppo Sostenibile, avviata a settembre 2018 e che definirà gli obiettivi strategici regionali in linea con la Strategia Nazionale. Il Veneto mostra livelli di sostenibilità migliori della media nazionale per la maggior parte degli obiettivi.

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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