Diventa Socio
Iscriviti alla Newsletter
Iscriviti alla Newsletter
Ritorna a Confapi Padova

Zanardi (Elle Esse): «Abbiamo anticipato la “cassa” ma dallo Stato solo promesse»

ZANARDIELLE-ESSE.jpg

La delusione dell'amministratore delegato dell'azienda che ha versato di tasca propria 250mila euro per garantire buste paga regolari

«Per la nostra azienda i lavoratori sono un patrimonio fondamentale e anticipare la cassa integrazione è stato un dovere. Lo Stato però non ci è venuto incontro neppure un po’». È deluso per la gestione di questa emergenza Roberto Zanardi, amministratore delegato della Elle Esse, azienda con sede legale a Piazzola sul Brenta che produce polistirene espanso principalmente per il mercato dell’edilizia. Riportiamo la sua testimonianza, raccolta dal Mattino di Padova, perché riassume la posizione di moltissime altre associate (dall'indagine congiunturale realizzata a inizio giugno da Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, è infatti emerso che 8 aziende su 10 del settore manifatturiero hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali).

Elle Esse conta su 70 dipendenti, di cui poco meno di 60 sono stati messi in cassa integrazione dal 20 marzo scorso fino ai primi di maggio. «Di fatto abbiamo speso oltre 250 mila euro tra anticipi della Cassa, contributi e cose varie», continua Zanardi, «garantendo la piena regolarità della busta paga, entrata il 10 del mese come di consueto. Abbiamo dovuto stringere la cinghia, fare qualche sacrificio, ma i nostri collaboratori sono il vero centro dell’azienda e mettere in difficoltà famiglie intere non è mai stata nostra intenzione. Nel frattempo mentre la produzione era chiusa, per la prima volta dalla fondazione della società, proprio per portare avanti le pratiche della Cassa integrazione, per rispondere ai clienti e ai fornitori e gestire la burocrazia di questo Paese, i nostri impiegati hanno continuato a lavorare, aumentando di fatto i costi di gestione di un periodo a entrate zero». E se Elle Esse ha già iniziato a compensare i costi del pagamento della Cig con il pagamento delle imposte mensili tramite i consueti modelli F24, la delusione del suo amministratore delegato per il supporto che è stato fornito all’azienda da parte del Governo è totale. «Intendiamoci, l’Italia è il Paese che è, e la sua classe dirigente forse ce la meritiamo pure», dice, «però in una situazione di emergenza come questa mi aspettavo qualcosa di meglio e di più serio: hanno detto che ci spostavano le scadenze fiscali e lo hanno fatto, di 3 giorni però. Hanno lanciato la garanzia del Medio Credito Centrale, ma per fare un prestito (e per indebitarsi ulteriormente) le pratiche delle banche sono uguali a prima del Covid, altro che semplificazione. Potrei continuare così in un elenco di promesse infrante e parole al vento che sono ahimè anche troppo tipiche della nostra Italia».

LEGGI L'ARTICOLO: "ABBIAMO ANTICIPATO LA "CASSA", MA DALLO STATO SOLO PROMESSE - IL MATTINO DI PADOVA, 12 GIUGNO 2020

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

Condividi su
Stampa Stampa Zanardi (Elle Esse): «Abbiamo anticipato la “cassa” ma dallo Stato solo promesse»
TAGS
PmiConfapi

RESTA AGGIORNATO,

Iscriviti alla newsletter