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CAMERA DI COMMERCIO, AL VIA IL SANTOCONO-BIS: «FACCIAMO SQUADRA PER IL BENE DEL TERRITORIO»

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Antonio Santocono è stato votato all’unanimità presidente dell’ente di piazza Insurrezione - che rappresenta le 116 mila imprese padovane - per il quinquennio 2023-2028. Per lui è il secondo mandato. Con l’occasione l’abbiamo intervistato in esclusiva, al centro le sfide che attendono il territorio e le imprese: «Le sfide? Lo sviluppo della Fiera e del turismo, e le transizioni ecologica e digitale. Ma l’economia padovana sta meglio di quanto non dicano i media».

Presidente, congratulazioni da Confapi Padova per la riconferma, che pure era attesa.

«Lo era, ma non bisogna mai dare nulla per certo, anche perché sarebbe potuta arrivare in modo diverso, invece è venuta non solo con una votazione palese ma per acclamazione. A dimostrazione che chi mi ha votato ha apprezzato il lavoro svolto sin qui, col consenso delle associazioni di categoria e delle istituzioni, puntando su progettualità condivise in grado di far crescere l’economia del territorio e le singole comunità locali. E non nascondo di essermi anche un po’ commosso nel momento della proclamazione».

Nel suo discorso di insediamento ha ricordato come la Camera di Commercio nel corso del precedente mandato abbia destinato al tessuto produttivo padovano 29 milioni e 797 mila euro, pari all’89,76% del diritto annuale versato, sotto forma di bandi, contributi, progetti.

«Siamo riuscito a farlo nonostante un momento di criticità come quello legato all’emergenza pandemica, che ci ha costretti a ripensare le nostre attività. Il nostro impegno è stato così rivolto a identificare nuovi strumenti economici e progettuali per le imprese che, insieme alla capacità di resilienza del nostro territorio, hanno consentito una vera ripartenza. Negli ultimi cinque anni i contributi camerali a disposizione del sistema economico negli ambiti ritenuti strategici quali ambiente ed economia circolare, turismo e cultura, innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione, formazione e legalità del mercato, sono aumentati di oltre il 270%, passando dagli oltre 1,8 milioni del 2018 ai circa 7 milioni del 2023. E l’idea è di proseguire lungo questa linea anche nel prossimo mandato».

Quali sono le sfide alle porte?

«Accompagnare le imprese nelle due transizioni, digitale ed ecologica, resta la sfida principale, che vogliamo vincere attraverso il potenziamento della logistica e delle infrastrutture per rendere Padova un unico HUB metropolitano. C’è poi la valorizzazione della vocazione turistica del territorio con la nascita di una Fondazione per il turismo che, in accordo con le OGD della provincia, possa unire competenze, proposte e risorse nella promozione. E non tralasciamo la formazione post diploma con gli ITS e l’Alta Formazione, per aiutare i giovani a maturare le competenze richieste dalle imprese e arginare la carenza della forza lavoro specializzata. Infine non posso non citare lo sviluppo della Fiera di Padova». 

Nel corso del suo primo mandato, un ruolo decisivo è stato appunto svolto nel ridisegnare la Fiera di Padova, attraverso un piano strategico per il quale possiamo a buon diritto parlare di una vera rivoluzione. 

«C’è ancora tanto lavoro da fare, perché abbiamo un piano industriale da portare a termine, che prevede anche la costruzione di un albergo, che vogliamo iniziare a costruire entro l’anno, e di alcuni capannoni destinati alla “corte del cibo”, ovvero alla ristorazione, a supporto del centro congressuale. Abbiamo scelto di fare della fiera il centro dell’innovazione nel territorio, coagulando al suo interno iniziative che hanno a che fare col mondo dell’industria, della ricerca e dell’università: al suo interno stiamo costruendo la facoltà di Ingegneria e abbiamo realizzato il Competence Center, che ha coinvolto 7 università del Nord Est e una quarantina di aziende del territorio, soprattutto nell’area del settore primario. Tra studenti, ricercatori e imprenditori l’area è destinata a ospitare 3-4 mila persone: vogliamo creare le migliori condizioni per loro».

Chiudiamo allargando la prospettiva: dal suo osservatorio privilegiato, qual è lo stato di salute dell’economia padovana?

«Anch’io come voi leggo i giornali e sono al corrente degli ultimi dati Istat, che certificano un calo del Pil nazionale. E tuttavia posso dire che, dal nostro osservatorio, non emergono criticità: il turismo sta andando in maniera strepitosa, il manifatturiero registra ordini fino al primo trimestre del 2024, logistica e servizi sono in salute. Questo non significa che non ci sia preoccupazione per il futuro. La situazione geopolitica legata alla guerra in Ucraina, l’incertezza legata all’aumento dei tassi di interesse della Bce, l’inflazione che rimane alta e può modificare i comportamenti delle persone: questi sono tutti fattori che non possiamo sottovalutare, ma da qui a dire che il sistema delle nostre imprese è in crisi ce ne corre. Padova ha tutte le carte in regola per generare valore, ma per farlo deve unire le forze e operare guardando all'intero territorio provinciale. Noi continueremo a fare la nostra parte, continuando a essere una Camera volano dello sviluppo e praticando un dialogo costante con i corpi intermedi e l’ascolto continuo del tessuto imprenditoriale».

 

CONSULTA IL BILANCIO DI MANDATO 2018-2023

DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI PADOVA

 

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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