Diventa Socio
Iscriviti alla Newsletter
Iscriviti alla Newsletter
Ritorna a Confapi Padova

DAL FAPI 9 MILIONI A DISPOSIZIONE DELLE IMPRESE

Fapi2018.jpg

Padova in prima fila nel cogliere le opportunità del fondo: il numero degli addetti delle aziende aderenti è salito del 196% in tre anni.

Nove milioni di euro a disposizione delle aziende. A tanto ammonta l’offerta formativa appena approvata dal Fapi per le imprese iscritte, per la prima parte del 2018. L’offerta è articolata su tre assi: il primo, “a sportello”, destinato ad aggregati di Rete di imprese; il secondo “territoriale e generalista”, per il finanziamento di piani formativi interaziendali; il terzo “a sportello”, per il finanziamento di piani formativi presentati da singole imprese.

«L’obiettivo di fornire un valore aggiunto alla strategia di crescita e sviluppo delle imprese beneficiarie, consentendo loro di pianificare le attività formative incentrandole sugli Avvisi più adatti a rispondere alle diverse esigenze. A riguardo, Padova è in prima fila tra le province del Veneto aderenti al Fondo, come attestano i dati degli ultimi anni», sottolinea Davide D’Onofrio, direttore di Confapi Padova. «La logica solidaristica del Fondo, d’altra parte, permette anche alle aziende di piccola dimensione di valorizzare il proprio capitale umano offrendo la risposta alle loro esigenze, in un momento di ripresa economica ma anche di forte competizione internazionale».

La crescita esponenziale nel numero delle imprese aderenti al Fondo è la miglior testimonianza della bontà dell’offerta proposta. Nel 2014 le aziende aderenti in Veneto erano 1.341, per un totale di 11.287 addetti. Nel 2015 sono salite a 1.630 con 15.488 addetti, nel 2016 a 1.832 con 18.211 addetti, per arrivare al 2017 con 2.047 aziende e 20.420 lavoratori: in tre anni il numero degli addetti si è incrementato dell’80,9%. E la provincia di Padova guida questa crescita: dalle 439 aziende e dai 2.728 addetti del 2014 si è passati a 860 aziende e 7.959 addetti nel 2017, con un incremento del 96% nel numero delle imprese e addirittura del 191% per il numero degli addetti.

Ma che le imprese del territorio nazionale abbiano “fame” di formazione, è attestato anche da una recente indagine svolta dalla Confederazione attraverso le proprie imprese, focalizzate proprio sulle loro esigenze formative. Il 23% degli intervistati ha dichiarato di essere consapevole che i mercati sono caratterizzati da una forte concorrenza internazionale, il 21% lamenta la mancanza di un’adeguata qualificazione del management aziendale, il 17% di un’adeguata qualificazione delle risorse umane mentre il 12% delle imprese coinvolte sottolinea la pochezza di strategie pubbliche di sviluppo industriale.

In questo contesto, di che tipo di formazione hanno bisogno le Pmi che, nel nostro Paese, rappresentano il 95% delle aziende attive? Lo studio di Confapi individua 5 aree: relazionale, gestionale e innovativa/Ict, amministrazione, finanza e controllo e marketing e vendite.

Nell’area relazionale, le imprese coinvolte ritengono sia importante, o molto importante, sviluppare percorsi di formazione per promuovere il lavoro in team (41%), per gestire al meglio le risorse umane (30%), sviluppare capacità di negoziazione (30%) e favorire la comunicazione d’impresa (30%).

L’area gestionale evidenzia l’importanza di un processo formativo che sappia sviluppare le capacità organizzative del management (44%), favorire l’orientamento ai risultati (43%), formulare piani e strategie adeguati agli obiettivi (39%) e affrontare e assumere rischi (33%).

Per l’area innovativa e Ict, la formazione dovrebbe principalmente supportare l’adattabilità al cambiamento (50%) e la propensione all’innovazione (42%) dell’azienda, così come vengono valutati molto importanti i corsi di formazione per acquisire know how a proposito dei sistemi informatici per la gestione d’impresa (28%).

Nell’area amministrazione, finanza e controllo, le aziende considerano essenziali i percorsi formativi relativi alla pianificazione finanziaria (41%), all’amministrazione del personale (39%), e all’acquisizione di competenze relative alle tecniche per il controllo di gestione (32%).

Infine, l’area marketing e vendite richiede lo sviluppo di competenze a sostegno del marketing per l’internazionalizzazione (40%), per migliorare le capacità negoziali (42%) e le conoscenze linguistiche (35%).

«L’indagine che abbiamo condotto», commenta Maurizio Casasco, presidente di Confapi, «evidenzia l’importanza della formazione in un sistema produttivo che cambia molto velocemente, e le molteplici esigenze delle nostre Pmi. Risulta pertanto fondamentale andare sui territori per toccare con mano le peculiarità di ogni singolo settore e poter così indirizzare politiche mirate di formazione, riqualificazione e sviluppo tecnologico. A tal proposito, Confapi ha inaugurato una serie di iniziative territoriali finalizzate a diffondere la cultura d’impresa e quella manageriale e verificare nel concreto quali siano gli effettivi fabbisogni delle imprese e dei loro manager. L’obiettivo è quello di far sì che gli enti bilaterali del sistema, partendo dai dati e dalle esperienze concrete raccolte, forniscano una serie di servizi sempre più in linea con le reali esigenze del mondo economico».

FAPI - NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE ADERENTI:

CONTATTACI PER ADERIRE ALLE INIZIATIVE DEL FONDO!

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

Condividi su
Stampa Stampa DAL FAPI 9 MILIONI A DISPOSIZIONE DELLE IMPRESE
TAGS
formazione

RESTA AGGIORNATO,

Iscriviti alla newsletter