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«ESPORTARE? SEMBRA FACILE, MA RICHIEDE COMPETENZE SPECIFICHE. NOI PROVIAMO A FORNIRLE»

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Gianna Pamich presenta l’attività del Gruppo Esportatori di Confapi Padova

Il Gruppo Esportatori di Confapi Padova si è dato appuntamento nella sede dell’azienda Futurlab a Limena per la definizione delle sue prime attività operative (nella foto un momento dell'incontro). Con l’occasione abbiamo chiesto alla coordinatrice del gruppo Gianna Pamich, titolare di Pastelli srl e componente della Giunta dell'Associazione, di presentarci quanto è stato fatto sin qui e quali sono i prossimi passi.

Dottoressa Pamich, a chi si rivolge il Gruppo?

«Questo progetto nasce per rafforzare la presenza all’estero delle aziende associate a Confapi Padova e coinvolge sia chi è già attivo come esportatore sia chi vuole diventarlo».

Quali sono i suoi obiettivi?

«Chi già esporta ha modo di confrontarsi con gli altri per capire come risolvere i problemi che si incontrano normalmente, legati ai trasporti, alle dogane, ai diversi tipi di comunicazione che servono, condividendo conoscenze e contatti con rivenditori, trasportatori, broker etc. Ma ovviamente, l’obiettivo è anche comprendere quali sono le opportunità presenti nei vari mercati e come sfruttarle. Chi si affaccia ora ai mercati esteri, confrontandosi con gli altri ha invece l’opportunità di capire quali sono i passi da compiere e di trovare una sorta di guida. Quale che sia la propria situazione, la finalità di fondo è la crescita professionale degli export manager delle aziende. Vedete, esportare sembra facile, e tutti vogliono essere presenti in Russia, in Germania, in Francia negli Usa, che ovviamente sono mercati inseriti nella rosa dei più affidabili. In realtà quando approcciamo questi importatori non ci si trova solo combattere con il concorrente asiatico, locale o sudamericano ma spesso contro il diretto concorrente italiano. Lo sottolineo per far capire che esportare non soltanto non è facile, ma richiede una serie di competenze particolari, che non riguardano banalmente solo una buona conoscenza della lingua, ma anche degli usi e costumi della popolazione a cui vogliamo destinare i nostri prodotti».

All’incirca qual è la suddivisione interna dei componenti del Gruppo?

«Intanto occorre premettere che il nostro è un Gruppo multisettoriale. Se poi guardiamo al suo interno, a oggi il 75% dei partecipanti ha alle spalle almeno 5 o 10 anni di esperienza alle spalle, mentre il restante 25% ha iniziato da poco a guardarsi attorno. Non escludo che la proporzione possa cambiare, perché il Gruppo sta continuando a crescere e a inserire volti nuovi. Più a lungo termine, fra gli obiettivi c’è quello di creare dei sottogruppi legati ai singoli settori, ognuno dei quali ovviamente presenta le sue peculiarità».

Per fornire a chi non fa ancora parte del Gruppo un esempio concreto di cosa avete parlato nell’incontro del 29 settembre?

«Per cominciare abbiamo analizzato le risposte contenute nella survey compilata dai partecipanti, che è servita a definire meglio le strategie e gli obiettivi di partenza. Quindi ci siamo soffermati sulle opportunità presenti nel bando Simest che aprirà il prossimo 28 ottobre e dedicato sia alle pmi che già esportano, sia a quelle che intendono aprire nuovi mercati all’estero, mettendo in campo 1,2 miliardi di euro con un pacchetto di misure a supporto delle aziende e dei loro progetti. Lo abbiamo fatto anche ascoltando le esperienze di chi ha beneficiato di strumenti analoghi negli anni scorsi, capendo cosa hanno dato di positivo all’azienda ma anche le eventuali difficoltà incontrate, soprattutto a livello burocratico. Infine il commissario nazionale al turismo di Confapi Jonathan Morello Ritter e il Consigliere della Regione Veneto Luciano Sandonà, presidente della Prima commissione, ci hanno presentato le importanti opportunità di business date dal turismo incoming, e gli strumenti proposti dalla Regione sul tema».

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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estero

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